Piera Degli Esposti, in una vecchia intervista al Corriere della Sera, racconta di quando ha scoperto della ninfomania della madre.
L’attrice Piera Degli Esposti è morta oggi all’età di 83 anni, all’ospedale Santo Spirito di Roma, dove era ricoverata da diverso tempo per complicazioni polmonari. Debuttò cinematograficamente nel film di Gianfranco Mingozzi “Trio“, poi lavora in “Questi fantasmi” di Renato Castellani.
In Storia di Piera e poi nel film di Marco Ferreri aveva raccontato di essere cresciuta in una famiglia complicata. Il padre sindacalista, la mamma segretaria di un avvocato, ma con grossi problemi nella sfera sessuale.
In una vecchia intervista al Corriere della Sera, l’attrice aveva anche rivelato il suo controverso rapporto con la madre. La scoperta della sua ninfomania arriva intorno ai 12 anni, dopo aver ritrovato un album di sue foto: immagini molto spinte che la ritraevano. “Ho avuto il coraggio di non vergognarmi della figura estrema, dal punto di vista sessuale, di mia madre. Un personaggio che è stato al centro delle mie paure“, queste le sue parole.
L’artista dunque aveva dovuto superare la paura della gente che spettegolava dietro le spalle e di sentire le critiche. “Ero terrorizzata e credo che questo stato d’animo me lo abbia fatto passare il teatro e la terapia psicoanalitica“.
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Piera Degli Esposti e l’amante condiviso con la madre
La madre dunque, secondo il racconto dell’artista, “spariva a notte fonda oppure il giorno andava in campagna dove si intratteneva con certi contadini. Io la seguivo e poi andavo da quegli uomini a fare la Sherlock Holmes della situazione, li interrogavo con domande imbarazzanti“.
L’attrice, che molto spesso usciva insieme con sua madre, cominciò a scambiarsi con lei confidenze sugli uomini che frequentavano. “Non l’ho mai trovata a letto con qualcuno, ma tra noi ci fu lo scambio di un amante: era un ragazzo che con me si limitava a bacini e carezze, poi andava da lei per consumare il rapporto carnale“.
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Tuttavia, l’artista aveva confidato che, dopo quell’evento, con la madre era nata una nuova complicità che la faceva sentire più sicura. “Non ero più costretta a rincorrerla quando scappava in bici: potevo tenerla sotto controllo”.
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