La prima parte dei fondi destinati dal Recovery Plan è stata erogata al nostro Paese. Il premier Draghi esprime la sua soddisfazione.
La Commissione Europea ha dato il via libera alla prima tranche di aiuti per l’Italia. Al nostro paese sono destinati i primi 24,9 miliardi di euro, pari al 13% dei 191,5 che arriveranno in un secondo momento. “L’Italia-sottolineano da Bruxelles– è uno dei primi paesi a ricevere il prefinanziamento. Questo aiuterà nell’attuazione delle cruciali misure di riforma e investimenti contenuti nel piano italiano di ripresa e resilienza.”
Leggi anche-> Cashback, in arrivo i rimborsi: tutte le date di accredito
“Il Paese beneficia maggiormente dei fondi del programma NextGenerationEU. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato approvato dalla Commissione Europea il 22 giugno e oggi arrivano le prime risorse” ha commentato il Capo del Governo Mario Draghi. Il Presidente del Consiglio auspica che si prosegua sulla strada tracciata quattro mesi fa in Parlamento.
Recovery Plan, come arriveranno i prossimi fondi
La Commissione ha il compito di monitorare come verranno impiegate le risorse. In funzione degli investimenti e dei piani adottati dall’Italia, saranno erogate ulteriori cifre nei prossimi mesi. Complessivamente la cifra ammonta a 191,5 miliardi, dei quali 68 consistono in sovvenzioni ed il resto in forma di prestiti.
Leggi anche-> Cartelle Esattoriali, dal 31 agosto nuovo rischio per i contribuenti
Il tutto fa parte del NextGenerationEu , il piano per fornire risorse ai paesi europei colpiti dal Covid. Per questo motivo la Commissione intende raccogliere 80 miliardi di finanziamenti a lungo termine nei prossimi mesi. Con queste risorse, Bruxelles destinerà fondi necessari per tutti gli Stati Membri. L’ammontare complessivo del piano europeo ammonta a 723 miliardi, da suddividere tra tutte le Nazioni. Oltre a dare una risposta forte alla crisi provocata dal Covid-19, la volontà è quella di attuare la transizione verde e digitale. Nel primo caso si vuole abbattere ed azzerare le emissioni inquinanti in Europa, nel secondo caso ci si concentra su una migliore alfabetizzazione della popolazione, aumentando anche la coesione sociale.