Il Reddito di Cittadinanza, misura volta al contrasto della povertà, potrebbe subire profondi cambiamenti subito dopo la pausa estiva del governo: i dettagli.
Il reddito di cittadinanza è una misura di contrasto alla povertà ed è dunque finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. É stato introdotto con il decreto legge n. 4 del 2019 dal governo Conte ed è espressione di un reddito minimo garantito. Subito dopo la pausa estiva il governo Draghi ha intenzione di dare avvio ad una profonda riforma del Rdc.
L’idea è quella di separare il sostegno economico di contrasto alla povertà dalle politiche del lavoro. Tuttavia, alcune modifiche potrebbero riguardare anche i requisiti necessari per accedere a tale misura. “É troppo presto per parlare di possibili modifiche al Reddito di cittadinanza“, ha affermato il premier Mario Draghi, prima della consuetudinaria pausa estiva del governo, aggiungendo però che condivide pienamente il concetto che ne sta alla base.
1,2 milioni di famiglie attualmente possono beneficiare del reddito di cittadinanza. La misura però è molto spesso centro di dibattito: in base agli ultimi dati diffusi dall’Anpal, poco meno di 400mila persone ha sottoscritto il patto per il lavoro.
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Reddito di cittadinanza, cosa cambierà
Il governo dunque ha intenzione di scindere le due misure: politiche attive del lavoro da un lato e reddito di cittadinanza dall’altro. Necessaria perciò sarebbe una riforma dei processi d’inserimento sul lavoro per i percettori del Rdc. Andrea Orlando, ministro del lavoro, ha nominato un comitato per la valutazione del Reddito di cittadinanza che avrà lo scopo di individuarne i suoi punti deboli per poi riformarli.
Anche i requisiti di accesso potrebbero subire dei cambiamenti: come il moltiplicatore troppo basso per le famiglie numerose, l’obbligo di residenza in Italia di 10 anni per gli stranieri e l’assenza di differenziazione regionale, per esempio in riferimento al diverso costo della vita.
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Inoltre, maggiori controlli saranno previsti per coloro che attualmente beneficiano del Rdc e potrebbero essere introdotti corsi di formazione e riqualificazione professionale obbligatori. Tuttavia, si tratta soltanto di ipotesi che dovranno essere poi confermate a settembre al termine della pausa estiva.
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