Andrew Howe è stata una grande speranza per l’atletica italiana negli anni passati, oggi annuncia il ritiro: una carriera piena di rimpianti.
Andrew Howe è stato il volto dell’atletica italiana per anni, il grande pubblico lo ha conosciuto e tifato per lui. Un grande talento, che è riuscito a conquistare il record italiano di salto in lungo, sia indoor che all’aperto. In questa specialità ha ottenuto anche il titolo di campione europeo a Göteborg 2006 e campione europeo indoor a Birmingham 2007, nonché vicecampione mondiale a Osaka 2007. Una carriera di tutto rispetto, almeno nella prima parte. A poco più di vent’anni, infatti, Howe era la fiamma più forte della nostra atletica. Un orgoglio da tenere d’occhio negli anni a seguire, purtroppo il suo talento è stato ostacolato dagli infortuni.
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L’esordio olimpico è datato Atene 2004, gara dei 200 metri. Passa il primo turno di qualificazione dei 200 m con il tempo di 20″55, ma il riacutizzarsi di un dolore al piede lo frena nella gara successiva, dove finisce ultimo in 21″17, mancando la qualificazione alle semifinali. Davanti ha un’intera carriera, non c’è da disperarsi. Il secondo (e ultimo) appuntamento con i cerchi olimpici, però, non va come sperato: siamo alle Olimpiadi di Pechino. L’atleta italiano partecipa al turno di qualificazione del salto in lungo ma viene eliminato con 7,81 m, misura non sufficiente per entrare in finale e ottenuta alla seconda prova dopo il 7,73 della prima e un nullo finale.
Andrew Howe annuncia il ritiro: “Sono stato sopravvalutato”
Gli italiani hanno saltato e volato insieme a lui su quelle piste di atletica. In questi giorni seguiamo tutti le Olimpiadi di Tokyo 2020, Andrew compreso. Il suo lungo post pubblicato su Instagram lascia trasparire enorme delusione e amarezza per com’è andata la sua carriera.
L’atleta apre così: “Sono qua a casa a guardare le Olimpiadi. Mi sono reso conto che forse nella mia vita è nella carriera da atleta sono stato troppo sopravvalutato.
Gli atleti forti stanno alle olimpiadi gli atleti forti partecipano e o prendono le medaglie alle Olimpiadi io al massimo ho fatto solo due partecipazioni una a 19 anni e un altra che è meglio non parlarne. Dopo tanti sacrifici mi ritrovo a fine carriera con un pugno di mosche in mano (colpa mia)”.
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Il lato positivo
Howe cerca comunque di vedere il lato positivo nella sua esperienza: “Se questo mio esser stato sopravvalutato ha portato anche solo una persona ad avvicinarsi allo sport, io sono contento”. Infine l’annuncio del ritiro: “Prossimo anno sarà il mio ultimo anno, lo farò da atleta mediocre mi voglio divertire e fare tutte le gare che ho sempre amato per chiudere con un sorriso e salutare questo sport che ho sempre amato”.
I commenti sono stati invasi dall’amore e dal sostegno dei suoi fan, a dimostrazione che la sua carriera gli ha regalato comunque tanto di speciale. In bocca al lupo ad Andrew Howe!