Deliveroo ha ricevuto una multa da 2,5 milioni di euro per un illecito. Cosa è successo al colosso del delivery.
Ancora una volta un’azienda di delivery nell’occhio del ciclone. Già a febbraio la Procura di Milano aveva inflitto a Deliveroo, Just Eat, Uber Eats e Glovo una multa totale di 733 milioni di euro per la mancata sicurezza dei rider sul lavoro. In quel frangente era stata richiesta, inoltre, la regolarizzazione di circa 60.000 dipendenti con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (contratti co.co.co.) che garantiscono più tutele rispetto ai contratti di lavoro autonomo occasionale. Circa un mese dopo, a marzo, i rider hanno indetto il “no delivery day”, uno sciopero nazionale che ha raccolto grandissima adesione sia da parte della categoria sia da parte degli utenti di questi servizi. I rider chiedevano “un contratto vero e proprio, con tutele reali, concrete garanzie, equità e rispetto del loro lavoro con una retribuzione adeguata. In altre parole, un contratto collettivo nazionale“.
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Perché Deliveroo è stata multata
È di oggi la notizia che il Garante della Privacy ha inflitto una multa di 2,5 milioni di euro per “numerose e gravi violazioni della normativa privacy europea e nazionale, dello statuto dei lavoratori e della recente normativa a tutela di chi lavora con le piattaforme digitali“. Ci sarebbe stato un utilizzo poco trasparente degli algoritmi ed una raccolta sproporzionata dei dati di 8000 dipendenti.
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Il Garante ha accusato Deliveroo di “un minuzioso controllo sulla prestazione lavorativa dei rider”. Ciò avveniva attraverso la continua geolocalizzazione del loro dispositivo, che va ben oltre quanto necessario per assegnare l’ordine. Deliveroo adesso ha 60 giorni per correggere le violazioni riscontrate e altri 90 giorni per intervenire sugli algoritmi.
A.D.
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