Vesuvio, rave party con oltre cento persone: intervengono i carabinieri

I carabinieri intervengono durante un rave party sul Vesuvio. Alla festa illegale erano presenti più di mille persone: trovata anche droga.

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Interrotta la festa illegale dalle forze dell’ordine (via screenshot)

Un rave party sul Vesuvio ha caratterizzato la movida del sabato sera di Napoli, con i carabinieri che hanno interrotto la festa illegale. Sul posto erano presenti più di mille persone, ma all’arrivo delle forze dell’ordine si è scatenato un fuggi fuggi generale. I militari però sono riusciti a fermare cinque organizzatori e un’altra ventina di persone. Ad intervenire ci ha pensato il Nucleo operativo di Ercolano.

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L’intervento dei carabinieri è arrivato intorno alle tre di notte. Nell’operazione sono intervenute anche le fiamme argento di Torre del Greco e una pattuglia del locale Commissariato. Le forze dell’ordine sono intervenuti presso un casolare abbandonato. Andiamo quindi a vedere l’intervento dei carabinieri sulla cima del Vesuvio.

Vesuvio, carabinieri interrompono un rave party: trovate diverse sostanze stupefacenti

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Le forze dell’ordine a lavoro sul territorio napoletano (Screenshot Carabinieri Napoli)

Altra operazione contro la movida per i Carabinieri di Napoli che sul Vesuvio sono riusciti ad interrompere un rave party non autorizzato con un centinaio di ragazzi. Le forze hanno così fatto spegnere la musica ad alto volume interrompendo la festa. Durante il fuggi fuggi generale sono stati identificati i cinque organizzatori della festa ed una ventina di partecipanti, tutti denunciati e sanzionati per la violazione delle norme anti-Covid.

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I carabinieri hanno anche sequestrato modiche quantità di sostanza stupefacente di diverse tipologie: hashish, ecstasy, anfetamina, marijuana ed anche un francobollo LSD. Inoltre i carabinieri hanno denunciato i cinque organizzatori a piede libero dai Carabinieri della Tenenza di Ercolano, per somministrazione di bevande alcoliche e per l’evento organizzato senza alcuna autorizzazione.

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