Google, Facebook e Netflix, i giganti del tech hanno stabilito come comportarsi con i proprio dipendenti che non si sono vaccinati
Ritornare a lavorare in ufficio come un tempo ma farlo con la massima tranquillità. È questo l’obiettivo dei giganti della tecnologia, aziende ormai indispensabili per le nostre vite quotidiane, e per perseguire questa linea hanno stabilito che è indispensabile essere vaccinati.
Da Google e Facebook passando per Netflix, le grandi aziende hanno preso la decisione che per far ritorno nei propri campus i propri dipendenti dovranno essere vaccinati e l’alternativa è restare a casa in smart working che al momento per Facebook è esteso fino al 18 ottobre 2021. Il social blu prevede che già a settembre i propri uffici americano siano pieni al 50% dei posti disponibili.
L’amministratore delegato di Google per gli Stati Uniti, Sundar Pichai, ha spiegato che questa politica vuole essere estesa anche per altre nazioni, sempre con l’obiettivo di tornare a lavorare in sicurezza. La stessa decisione l’ha presa Facebook che ha specificato che con i dipendenti non vaccinati per questioni mediche, i casi saranno valutati man mano.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Covid, il 99% dei morti non era vaccinato: i numeri che spaventano
Netflix, anche la produzione di serie chiede i vaccini
Essendo diversa la natura di Netflix rispetto a Google e Facebook, la produzione delle serie può avere una maggiore esposizione perché i set sono organizzati in giro per il mondo e dietro ogni singola scena girata ci sono tantissime persone. Anche in questo caso l’azienda chiederà a tutti gli attori e ai lavoratori di qualsiasi mansione di essere vaccinati.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Spotify, incredibile la nuova funzione: tutto rivoluzionato
Una decisione che può segnare quella di altre aziende della Silicon Valley americana ma anche di altre in tutto il mondo. In Italia, ad esempio, al momento le uniche categorie di lavoratori obbligate al vaccino sono le professioni sanitarie ma come qualche giorno fa ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza non è escluso che per una maggiore sicurezza nelle scuole, l’obbligo sia esteso a docenti, alunni e personale degli istituti.
I commenti sono chiusi.