Le frodi per furti d’identità coinvolgono in maniera pesante. I cittadini di Napoli non possono dormire sonni tranquilli.
Il numero delle frodi creditizie attraverso il furto d’identità continuano a pesare sulle famiglie. La pratica consiste nell’utilizzare i dati di malcapitati, in modo da ottenere finanziamenti e prestiti. Successivamente queste somme non vengono restituite agli istituti che le erogano.
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Secondo l’analisi svolta dall’Osservatorio sulle frodi creditizie e i furti d’identità realizzato da Crif-MisterCredit, nel 2020 i casi sono stati ben 21.800 per un totale di 125 milioni di euro di danni. Confrontando i dati con lo scorso anno si nota un calo dei casi anche per la contrazione del numero dei prestiti, anche se la somma media oggetto della frode è aumentata fino a 5.650 euro. Dopo la ripresa post Covid, anche le truffe sono di pari passo salite.
Guardando alla Campania, i dati della Regione sono in linea con quelli nazionali, registrando una diminuzione dei casi. Al netto della diminuzione, però, la Regione si colloca al primo posto nella graduatoria davanti alla Lombardia e alla Sicilia. Guardando all’incidenza dei casi sul volume erogato, il territorio campano si piazza in seconda posizione, subito dietro la Calabria, con una quota che si attesta al 13,1% del totale.
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A livello provinciale, il maggior numero di casi si registra nella città di Napoli con 1672 casi, primato assoluto tra le province italiane. Seguono Caserta con 483, Salerno con 443, Avellino con 163 e Benevento con 103. Il maggior numero di truffe si concentra su importi inferiori ai 3000 euro, anche se vi è da registrare un aumento sensibile nella fascia tra i 10 e i 20000 così come oltre tale cifra. I beni maggiormente oggetto di frode sono quelli legati al mondo degli elettrodomestici, seguiti dal comparto auto-moto, elettronica e telefonia, infine l’arredamento.
La fascia di età preferita dai truffatori riguarda gli over 60, seguita dai 41-50enni che scalzano la posizione occupata prima dai 30enni. I metodi più utilizzati per ottenere prestiti in modo fraudolento riguardano nel 76% dei casi l’utilizzo di documenti d’identità falsi. Nel 22 per cento invece è la patente contraffatta ad essere adoperata. Di questi casi solo un terzo viene scoperto entro 6 mesi, mentre aumenta nel 44% il numero di frodi scoperte dopo 5 anni. L’Osservatorio lancia l’allarme sui dati disponibili online, dai quali i truffatori possono risalire per poi mettere a segno i colpi. Consiglia infine di attuare un sistema di verifica via sms per conti e carte di credito.
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