Burro contaminato, Il Ministero della Salute ritira il prodotto del noto marchio. Attenzione al numero di lotto e alla scadenza
Il Ministero della Salute ha reso noto l’ultimo richiamo alimentare. È stato ritirato un lotto di burro con marchio Granarolo: potrebbero esserci degli allergeni non dichiarati, precisamente glutine. Il prodotto in questione è della confezione da un chilo con scadenza al 09-09-2021.
Diffusi i dati che consentono il riconoscimento del prodotto i consumatori ora devono fare attenzione a controllarli se sono stati acquistati. Maggiore attenzione è richiesta alle persone che soffrono di celiachia o intolleranti al glutine. Qualora il prodotto fosse in casa è possibile riconsegnarlo al punto vendita dov’è stato acquistato.
Nei giorni scorsi il Ministro della Salute ha emesso altri richiami alimentari che riguardano sempre il burro Granarolo e anche Buon Pascolo. I motivi sono sempre gli stessi, possibile presenza di allergeni non dichiarati sull’etichetta.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Il Paradiso delle Signore 6, sorpresa per Giuseppe Amato: cosa accadrà
Burro contaminato e non solo: le raccomandazioni per i consumatori
Era il 9 luglio scorso quando il Ministero ha reso noto il richiamo di altri due prodotti simili. Precisamente è una confezione da 1 Kg marchiata Granarolo del lotto 25082 e Burro del Buon Pascolo ancora da un 1 kg con data di scadenza al 25/08/2021.
La produzione di tutti e due i prodotti sono stati dell’azienda Gra-Com Srl con sede nello stabilimento di via Emilia Est 90/A a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Piero Angela, arrivano cattive notizie: pubblico senza parole
In casi del genere la raccomandazione è sempre la stessa, controllare se il prodotto acquistato rientra nel lotto indicato e la scadenza. Particolare attenzione per i soggetti allergici al glutine. Pubblicato il richiamo da parte del Ministero il prodotto può essere riportato indietro al punto vendita d’acquisto. I richiami alimentari da parte del Ministro sono quasi all’ordine del giorno. Per questo si consiglia di tenere sempre d’occhio le indicazioni provenienti dal dicastero.