Stadio Maradona, la cerimonia rischia di diventare motivo di scontro tra il Comune e il Napoli: i dettagli della vicenda
Lo stadio San Paolo di Napoli con la delibera del Comune a dicembre, poche settimane dopo la scomparsa improvvisa del Pibe de Oro, è diventato ufficialmente stadio Diego Armando Maradona. Il Napoli ha anche giocato con la nuova denominazione ma l’inaugurazione ufficiale non c’è mai stata.
Ora è stata ufficializzata la data. La cerimonia ci sarà giovedì 29 luglio alle ore 19.00. Per l’occasione sarà anche scoperta una statua del grande campione realizzata dall’artista Mimmo Sepe e donata al Comune. L’organizzazione è ancora in corso e non è escluso che ci sarà anche uno spettacolo canoro.
Quella che dovrebbe essere una bella serata in ricordo del campione argentino rischia però di diventare uno scontro diplomatico tra il Comune, proprietario dell’impianto di Fuorigrotta, e il Napoli di Aurelio De Laurentiis.
Come riporta La Gazzetta dello Sport, il patron azzurro sembra essere infastidito dall’iniziativa. La società non sarebbe stata avvertita e da tempo il club si sarebbe già mosso per fare anch’esso una statua per Diego. In più quel giorno in Napoli sarà in volo verso Monaco di Baviera dove il 31 affronterà in amichevole il Bayern.
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Stadio Maradona, tre nomi nel corso della storia
Con la delibera del 10 dicembre 2020 l’ormai ex stadio San Paolo ha cambiato ufficialmente nome per la terza volta da quando è stato costruito. Fu inaugurato il 6 dicembre 1959 in un Napoli-Juventus terminata 2-1 con il nome Stadio del Sole. All’epoca non mancarono le proposte di intitolarlo ad Attila Sallustro, calciatore paraguaiano naturalizzato italiano, prima vera bandiera del Napoli tra gli anni ’20 e ’30.
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Sallustro era ancora vivo e ci furono le resistenze della Curia che ‘vinse’ nel 1962 quando lo stadio prese il nome di San Paolo perché secondo la tradizione cristiana nel 61 d. C. evangelizzò proprio la zona flegrea attraccando nella vicina Pozzuoli.
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