Covid, il ministro Speranza ha aperto alla richiesta delle regioni di rivedere i criteri che determinano l’ingresso in zona gialla
Da domani sarà ancora un’Italia in zona bianca ma da lunedì 26 luglio potrebbero esserci delle zone gialle. I dati sono chiari, l’indice Rt sta salendo e soprattutto l’incidenza. Il timore che alcune zone del paese possano ripiombare nelle restrizioni c’è. Un dato però resta confortante, quello delle ospedalizzazioni dove non si è registrata un’impennata dei posti letto occupati grazie anche ai vaccini.
Le regioni ora insistono proprio su questo per evitare nuove chiusure: considerare il numero dei posti letti occupati anziché l’incidenza che attualmente prevede l’ingresso in zona gialla quando si tocca la soglia di 50 casi Covid ogni 100mila abitanti.
Il governo sembra orientato su questa idea come ha anticipato il ministro della Salute Roberto Speranza in una riunione con la nuova presidenza slovena tenuta anche dagli omologhi di Portogallo e Germania.
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Covid, più peso al tasso di ospedalizzazione
Roberto Speranza ha detto che nella nuova fase che stiamo vivendo, dove il livello di vaccinazione è importante, pensare a nuovi criteri nei cambi di colore e delle misure previste, “è ragionevole”. E il tasso di ospedalizzazione dovrebbe avere più peso tra i vari indicatori che attualmente sono presi in considerazione.
Il motivo sostenuto dalle regioni è che continuando a mantenere questi parametri si rischia di andare incontro alle chiusure per persone positive che sono a casa mentre la situazione negli ospedali è sotto controllo e non come durante le prime due ondate dello scorso anno.
L’incidenza ogni 100mila abitanti dovrebbe restare nei calcoli che determinano il colore delle regioni ma potrebbe perdere il peso che ha adesso se i posti letti occupati in terapia intensiva non superano il 30% e il 40% nei reparti ordinari.
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Lo stato di emergenza scade il 31 luglio e i nuovi parametri disegneranno anche le caratteristiche del prolungamento che dovrebbe trovare scadenza ad ottobre o dicembre.
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