Il Garante dei detenuti in Campania, Samuele Ciambriello, lancia l’allarme. Per il garante, i pm hanno video ancora più raccapriccianti.
Dopo lo scandalo nel carcere di Santa Maria Capua Vetere è intervenuto anche Samuele Ciambriello. Il garante dei detenuti in Campania avrebbe lanciato un importante indiscrezione affermando: “Quello che abbiamo visto nei video e nelle foto che girano è solo una parte delle violenze, le immagini più raccapriccianti sono nei video che ha solo la Procura“. Inoltre il Garante avrebbe chiesto anche un incontro al capo del Dap Bernardo Petralia ed al suo vice Roberto Tartaglia, che per giunta è napoletano.
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La proposta è arrivata non solo da Ciambriello ma anche dagli altri cinque garanti provinciali, durante un incontro fissato proprio per discutere i fatti di Santa Maria Capua Vetere. I garanti hanno chiesto anche un incontro con Gianfranco De Gesu, responsabile nazionale Detenuti e designato dal ministero per la commissione interna per verificare gli episodi di violenza nell’edificio carcerario in provincia di Caserta.
Detenuti, la richiesta di Ciambriello: “Nuovo colloquio con il provveditore Carmelo Cantone”
Samuele Ciambriello e gli altri cinque garanti dei detenuti, adesso chiedono un nuovo incontro con il nuovo provveditore campano Carmelo Cantone. Infatti da poco Cantone ha sostituito Antonio Fullone, tra le misure cautelari spedite in questi giorni. Ciambriello ha poi continuato ricordando che nelle carceri campane spesso succedono disguidi. Infatti il garante ha affermato: “In alcune si fanno entrare i familiari, in altre c’è il limite dei figli fino a 14 o 18 anni, in altre nulla“.
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Ma non solo, Ciambriello ha ricordato che 32 detenuti sono stati trasferiti senza alcuna spiegazione. Per questo il Garante campano chiede di trovare delle soluzioni, per riportare un pò di tranquillità all’interno delle celle. Ciambriello ha evidenziato come i detenuti siano stati trasferiti a Palermo, Palmi, Civitavecchia, Pesaro, Rieti o Modena, creando non poche preoccupazioni nelle famiglie che per un anno sono state costrette a fare videochiamate. Proprio per questo motivo il Garante afferma che è ingiusto trasferire un carcerato senza motivo dopo aver aperto le visite dopo un anno di pandemia.
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