Raffaella Carrà è morta all’età di 78 anni. Scompare così un pezzo di storia della televisione della cultura italiana: il triste annuncio.
Raffaella Carrà è morta a 78 anni. L’annuncio arriva dal coreografo e suo ex compagno Sergio Iapino: “Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”. Si è spenta alle ore 16.20 di oggi – riferisce Ansa – a causa di una malattia che da qualche tempo aveva attaccato la Carrà. Era volontà della donna che non si sapesse nulla di questa sua profonda sofferenza, un gesto d’affetto verso il pubblico che le ha sempre voluto bene, così che il luminoso ricordo che si ha di lei non venisse turbato. Nelle sue ultime disposizioni – scrive ancora l’agenzia – Raffaella ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri.
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Autentica regina della televisione italiana, volto inconfondibile e amato da tutto il pubblico. La Carrà, il cui vero nome era Raffaella Maria Roberta Pelloni, è stata una showgirl, cantante, ballerina, attrice, conduttrice televisiva, radiofonica e autrice televisiva italiana. Dalla fine degli anni ’60 ha calcato le scene della nostra tivvù, lo scorso anno era stata eletta da The Guardian come sex symbol europeo. Il quotidiano britannico l’aveva definita “l’icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso”.
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Raffaella Carrà è morta: aveva 78 anni
La Carrà nasce a Bologna nel 1943 da padre romagnolo e da Iris Dellutri, di famiglia siciliana. I genitori, tuttavia, si separarono poco dopo le nozze e la piccola Raffaella passò gran parte della sua infanzia tra il bar del padre e la gelateria di Bellaria-Igea Marina. Proprio in quest’ultima, crebbe seguendo in TV la trasmissione de Il Musichiere, imparando a memoria titoli, balletti e ritornelli delle canzoni. A soli otto anni lasciò la riviera romagnola per proseguire gli studi direttamente a Roma, prima presso l’Accademia Nazionale di Danza, fondata dalla ballerina russa Jia Ruskaja, poi al Centro sperimentale di cinematografia.
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La sua carriera cinematografica cominciò molto presto, da bambina agli inizi degli anni Cinquanta e proseguì nel decennio successivo. Nella prima metà degli anni Sessanta le fu dato lo pseudonimo Carrà, consigliatole dal regista Dante Guardamagna, il quale, appassionato di pittura, associò il suo vero nome, Raffaella, che ricorda il pittore Raffaello Sanzio, al cognome del pittore Carlo Carrà. Tuttavia, Raffaella non riuscì a ottenere molto successo (in termini di popolarità) come attrice, tant’è che, all’inizio degli anni Settanta, a seguito del successo ottenuto come showgirl in televisione, decise di abbandonare la recitazione (salvo alcune sporadiche ed isolate esperienze successive in alcuni film e sceneggiati TV), e di concentrarsi sulla carriera di presentatrice televisiva, soubrette e cantante, con la quale invece otterrà successo e fama a livello internazionale.
Raffaella Carrà è divenuta un’icona immortale, capace di affermarsi in ogni decennio senza perdere mai quello smalto e quell’energia che l’ha sempre caratterizzata. 60 milioni di dischi venduti per un’artista che può vantare in casa sua una collezione di 22 dischi tra platino e oro.
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