Mafia di Partinico in accordo con due fratelli di Torre Annunziata. Domiciliari anche per un agente della Polizia Penitenziaria
Da Palermo a Napoli passando per altre provincie siciliane come Trapani ma anche Nuoro, Latina e nella capitale. Questa mattina l’operazione Gordio della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha portato a 85 misure cautelari (63 in carcere, 18 agli arresti domiciliari e 4 con obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria).
Le indagini hanno scoperchiato un patto tra la mafia e la camorra. Ad essere colpito più duramente è stato il mandamento di Partinico, nel Palermitano, ma nella grande retata sono finiti anche i fratelli Giovanni e Raffaele Visiello dell’omonima famiglia di Torre Annunziata e la pentita di mafia Giusy Vitale che intratteneva rapporti con i Casamonica a Roma. A vario titolo, le accuse sono di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di droga, reati in materia di armi, estorsione e corruzione.
Fondamentale, secondo le accuse, il ruolo della Vitale che in passato ha svelato importanti retroscena di cosa nostra ma che oggi dalle località segrete in cui viveva – in accordo con i familiari nella provincia di Palermo – gestiva il traffico di droga acquistandola dai Casamonica.
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Mafia, agente Penitenziaria faceva da tramite con un detenuto
Un patto per la droga e nel nome dei miliardi che il traffico produce tra le famiglie di Partinico, la camorra, la ‘ndrangheta a Milano e Roma. Le varie organizzazione tra loro acquistavano e vendevano ogni tipo di sostanza stupefacente in particolare “in entrata” per rifornire di droga tutta la Sicilia occidentale.
Mafia: patto tra clan per gestione traffici di droga. Gip, balcanizzazione scenari criminali e rischio nuove guerre | #ANSA https://t.co/NHTUyfW3Nm
— Ansa Sicilia (@AnsaSicilia) July 5, 2021
Tra le persone finite agli arresti domiciliari anche un agente della Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere palermitano Pagliarelli dove dal febbraio 2018 è detenuto Francesco Nania, uomo di fiducia della famiglia di Partinico. Il detenuto comunicava con l’esterno grazie alla complicità dell’agente che oggi ha ricevuto la misure cautelare.
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L’agente avrebbe fornito all’indagato anche informazioni sull’organizzazione carceraria così da aggirare controlli, indagini e intercettazioni. Nella rete anche un agente immobiliare di Partinico che ricompensava l’agente in vario modo. Per lui tanti piccoli benefici come cibo gratis, lavaggio dell’auto, capi di abbigliamento e addirittura un prezzo inferiore del carburante.
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