Siamo ormai agli sgoccioli per poter usufruire del Cashback concesso dallo Stato. Dal 30 giugno le cose infatti potrebbero cambiare.
Mancano ancora pochi giorni e poi il Cashback di stato verrà sospeso. Come riporta il Corriere della Sera, l’iniziativa va verso lo stop a partire dal prossimo 30 giugno almeno per sei mesi. Il tutto era nato sotto l’egida del Governo Conte, ma adesso è destinato ad essere messo da parte. Il quotidiano lo apprende da fonti di maggioranza: questo è quanto deciso durante la riunione della Cabina di Regia a Palazzo Chigi.
Proprio per semestri era stato suddiviso il piano di rimborsi dei vari pagamenti. Il tutto è legato al numero di pagamenti effettuati con la carta di credito. Un modo per rilanciare i consumi dopo un anno terribile, oltre a combattere i pagamenti in nero favorendo quelli elettronici e di fatto tracciabili.
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Cashback sospeso, cosa succede e cosa cambia nei prossimi mesi
Cashback sospeso, cosa succede. Dal 1° luglio inizia la fase del pagamento delle somme, con un maxi assegno da 1500 euro per coloro che hanno effettuato il maggior numero di operazioni. Chi ha maturato il diritto al premio riceverà la somma dovuta, questo semestre non subirà variazioni dalla decisione presa a Palazzo Chigi. La procedura di rimborso scatterà – come detto – dal prossimo primo di luglio, attraverso l’utilizzo dell’apposita applicazione messa a disposizione dalla Pubblica Amministrazione. La platea di cittadini coinvolti è abbastanza numerosa: si tratta di ben 7,86 milioni di cittadini per un totale di 726 milioni di transazioni effettuate.
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Sono invece 5,9 milioni le persone che hanno raggiunto i requisiti richiesti per chiedere il rimborso. Sono infatti necessarie almeno 50 operazioni con la valuta elettronica. Adesso però si prospetta una sospensione per il prossimo semestre. Non è chiaro se questo è solo il preludio ad una sua abolizione oppure un’interruzione momentanea. Di certo Mario Draghi aveva espresso negli scorsi mesi parecchie perplessità su questa misura. Nei prossimi mesi sarà necessario accompagnare il paese fuori da un periodo difficile e nei piani del premier sicuramente i rimborsi di Stato non rientrano tra le priorità. Toccherà ora al Governo fornire dei chiarimenti nei prossimi giorni, indicando magari misure alternative che evitino il disperdere delle operazioni effettuate negli ultimi giorni di questo mese.
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