Variante Delta, in Australia salgono i contagi e l’esecutivo corre ai ripari. Anche altri paesi alle prese con i nuovi casi
Dall’altra parte del mondo sembra un ritorno al passato ma la paura è forte anche nel nostro emisfero. L’Australia ripiomba nella paura a causa della variante Delta del Covid e ritornato le parole che speravamo tutti di aver messo indietro: lockdown, zona rossa e divieti di uscire. Il governo del Nuovo Galles si è rivolto alla popolazione chiedendo di non uscire di casa salvo le eccezioni che ormai siamo abituati a conoscere come fare la spesa, per lavoro o in caso di cure.
I divieti sono previsti nell’area metropolitana di Sydney e nelle zone di Blue Mountains, Central Coast e Wollongong per due settimane, fino al 9 luglio. Provvedimenti immediati quelli dell’Australia che fin da subito con la chiusura dei confini è riuscito a limitare il contagio da Covid. Dall’inizio della pandemia, infatti, 30.400 sono stati i casi e 900 vittime. In questa ultima ondata con la variante nel Nuovo Galles sono stati registrati 29 nuovi casi nelle ultime 24 ore.
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Variante Delta, la situazione in Tunisia e Israele
Anche altri Stati stanno vivendo una situazione di grande timore a causa della variante Delta come la Tunisia e Israele. Nel paese africano il capo del governo Hichem Mechichi nonostante sia stato vaccinato anche con il richiamo, è risultato positivo: la sua è l’ennesima prova che anche con il vaccino non si ha una totale immunità soprattutto con la variante. Da domenica scorsa quattro regioni (Kairouan, Siliana, Zaghouan e Beja) sono in lockdown e le disponibilità degli ospedali sono al limite.
Nel paese mediorientale torna l’obbligo delle mascherine anche al chiuso. Il divieto era caduto circa dieci giorni fa grazie ai bassissimi numeri di contagiati dopo una massiccia campagna vaccinale. Il governo ora è stato costretto a fare un passo indietro e ha anticipato il ritorno alla vecchia misura di due giorni, ieri anziché domenica.
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Per gli spazi aperti l’esecutivo ha raccomandato l’uso ma si può non tenere. Secondo il bollettino di ieri nelle ultime 24 ore sono stati registrati 200 nuovi casi, una risalita che secondo il commissario all’emergenza Nachman Ash, l’omologo di Figliuolo in Israele, non significa quarta ondata di Covid ma l’attenzione è alta.