Il clan di camorra colpito duramente da un’operazione congiunta della finanza e della Questura. Sequestri anche in Molise ed Emilia
Operazione congiunta questa mattina dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e della Questura di Napoli che con la coordinazione dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo campano hanno emesso 31 misure cautelari tra le province di Napoli e Caserta. Carcere per 22 persone e arresti domiciliari per 9.
Le accuse sono gravi e riguardano l’aver favorito il clan Amato-Pagano. Sono indiziati di associazione di stampo mafioso, estorsione e traffico di stupefacenti. L’operazione non riguarda solo le due province campane ma varca i confini regionali. Le forze dell’ordine sono intervenute anche in Molise e in Emilia Romagna con sequestri di beni immobili, società ma anche denaro in contate per un valore totale che si aggira attorno ai 25 milioni di euro.
Il clan, nato dalla scissione con i Di Lauro che aveva insanguinato le strade dell’area Nord di Napoli e dei quartieri di Scampia e Secondigliano, già il mese scorso subì un contraccolpo economico con il sequestro di bar e ristoranti a Roma dal valore di 5 milioni di euro.
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Camorra, clan Amato-Pagano: a gennaio arrestato Giacomo Migliaccio
Gli interventi delle forze dell’ordine negli ultimi mesi nei confronti del clan mostra come questo sia sempre attivo nonostante i colpi subiti. Prima ancora del sequestro di maggio disposto dalla Dda capitolina ed eseguito dalle Fiamme gialle, a gennaio a Mugnano di Napoli i carabinieri arrestarono Giacomo Migliaccio.
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Ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco del clan, sarebbe coinvolto nell’omicidio di Pasquale Malavita avvenuto nel 2010. Il lavoro della magistratura ha fatto emergere che Malavita, affiliato con i Vanella-Grassi (alleati dei Amato-Pagano) fu ucciso da questi dopo alcune lamentele circa i suoi guadagni. Nell’agguato rimase ferito anche Antonio Vanacore.
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