Ventisette anni fa se ne andava il comico e attore, Massimo Troisi. Simbolo della comicità napoletana, il leader del gruppo ‘La Smorfia’ morì ad Ostia.
Massimo Troisi ci lasciò il 4 giugno del 1994, ad Ostia nella casa della sorella Antonella. L’attore aveva appena concluso le riprese del suo film più impegnato, ‘Il Postino‘. La pellicola ambiziosa ed impegnativa è stata portata a termine dall’attore napoletano, nonostante le sue condizioni di salute precarie. Durante il suo ultimo periodo di vita, Troisi era tornato dal dottore De Beckey, che l’aveva operato al cuore ad inizio carriera.
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L’attore, inoltre, sapeva di non poter portare a termine il doppio sforzo regista-attore, tanto che assunse una contro-figura per alcune scene. Nonostante ciò, Troisi con tanta forza di volontà riuscì a concludere ogni scena della pellicola. Il tutto per poter duettare sul set con Philippe Noiret che interpretò il poeta Pablo Neruda. Andiamo quindi a ripercorrere la carriera dell’artista che ha lasciato un vuoto incolmabile nella cultura napoletana.
Massimo Troisi, 27 anni fa la scomparsa: la carriera dell’attore
Massimo Troisi nacque a San Giorgio a Cremano il 19 febbraio del 1953, da un macchinista ferroviere ed una casalinga. Proprio sul lavoro del padre, Troisi ha messo in scena sketch indimenticabili durante le sue ospitate da Pippo Baudo. Fin dall’inizio della sua carriera fu considerato il degno erede di Eduardo De Filippo. Insieme a Pino Daniele fu il volto di una nuova corrente culturale chiamata la ‘Nuova Napoli‘, caratterizzata da un’ironia irriverente.
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Troisi raggiunse la fama Nazionale con il suo gruppo ‘La Smorfia‘, insieme agli amici e colleghi Enzo Decaro e Lello Arena. Il successo del trio fu sorprendente e riuscì a diffondere la lingua italiana in tutta Italia, come in precedenza fecero Totò e De Filippo. Esordì sugli schermi cinematografici con il film ‘Ricomicio da Tre‘. Tra gli altri successi rimasti nella storia del cinema italiano troviamo anche ‘Scusate il ritardo‘, ‘Non ci resta che piangere’ con Roberto Benigni e ‘Pensavo fosse amore invece era un calesse’. Ancora oggi, a 27 anni dalla scomparsa, Troisi resta una delle icone della cultura napoletana nel mondo.
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