Silvio Berlusconi rilascia un’intervista dopo un lungo tempo di silenzio. Racconta come sta e quali saranno le prossime proposte nel governo
L’ex capo di governo e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi torna a parlare. Lo fa con la stampa di famiglia, sul quotidiano Il Giornale. “Silenzio, parla Berlusconi” è l’eloquente titolo dell’intervista. Negli ultimi tempi si sono susseguite tantissime voci sul suo stato di salute che l’hanno causato alcuni ricoveri. E la prima domanda non può non essere proprio come sta.
Per fortuna le condizioni sono migliorate tanto che i medici gli hanno consentito di riprendere un po’ di attività come l’intervista, pur senza uscire di casa. Si dice commosso dall’affetto che ha avvertito da parte di milioni di italiani che gli ha consentito di affrontare le conseguenze di quello che definisce “un male insidioso e tremendo” che ha causato “lutti e dolore in Italia e nel mondo”.
Il leader di Forza Italia ringrazia Antonio Tajani che sta portando avanti il partito e tocca vari punti, dal Covid all’economia la cui ripresa sarà “lunga e difficile” all’immigrazione con Draghi che adotterà “il metodo Berlusconi“, ossia rapporti costruttivi con gli altri paesi mediterranei e non duri scontri di forza.
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Silvio Berlusconi, la proposta di riforma fiscale
Plaude poi ai componenti del suo partito nel governo sostenendo che la riforma burocratica “è essenziale” e che se ne sta occupando Renato Brunetta ma la questione principale resta sempre quella fiscale e dell’abbattimento delle tasse. In questi giorni, dice, è stato rilanciato un piano di riforma fiscale per la ripresa post-Covid: parte dal presupposto che per redistribuirla, la ricchezza bisogna crearla.
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Berlusconi sintetizza i contenuti della proposta in poche parole: “No tax area fino a 12.000 euro di reddito, una tassazione al 15% fino a 25.000 euro, al 23% fino a 65.000” mentre sarebbe al 33% per chi è oltre i 65mila euro. In più ci sono dei punti che ormai fanno parte della tradizione di Forza Italia come l’abolizione totale dell’Irap e “l’estensione della cedola secca sugli immobili”.
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