Tiziana Cantone, i dubbi sulla Emme Team: cos’hanno scoperto le Iene

Tiziana Cantone, dopo la disposizione della riesumazione del cadavere il programma di Italia 1 ha indagato sulla società americana e in particolare sul fondatore senza volto

Tiziana Cantone
Foto gruppo Facebook

La giornalista de Le Iene Roberta Rei in un servizio andato in onda ieri su è occupata di nuovo del caso di Tiziana Cantone. Il motivo per ritornare sulla vicenda è stata data dall’ultima novità con la decisione di riesumare il cadavere della giovane 31enne morta a Mugnano di Napoli nel 2016. Come già è stato spiegato in altri servizi, i dubbi che hanno portato ad indagare per omicidio versano su alcuni punti in particolare e ancora oscuri della vicenda. Sul foulard sono stati trovati due Dna maschili e i dispositivi elettronici della ragazza sono stati manomessi con la cancellazione di alcuni dati come le foto e l’eliminazione della cronologia.

Queste scoperte sono state fatte grazie alla Emme Team, un gruppo composto da esperti tecnici americani. Nel servizio di ieri – che è solo il primo, ci sarà un’altra parte – sono stati puntati i riflettori proprio su questo gruppo e sul suo enigmatico fondatore. Non si conosce bene l’identità e nelle conversazioni avute con la giornalista via Skype non si è mai mostrato in volto e aveva la telecamera spenta.

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Tiziana Cantone, chi è il fondatore della Emme Team

Roberta Rei intervista l’avvocato Pettirossi (Screen le Iene)

Sarebbero 19 le anomalie riscontrate sull’iPhone e iPad della ragazza. Le Iene si sono messi in contatto con degli esperti che hanno confermato ciò che la Apple ha sempre detto anche all’Fbi quando si chiedeva di ottenere informazioni da dispostivi di terroristi islamici: non è possibile accedere senza password dei dispositivi.

I dubbi non si sono concentrati solo sul lavoro della Emme Team ma soprattutto sul suo fondatore. Nel servizio di ieri è stato intervistato anche l’avvocato della mamma di Tiziana Cantone, Salvatore Pettirossi. In collegamento, sempre senza mostrare il proprio volto, c’era anche John Peschiera, il misterioso fondatore, ma da alcuni documenti inviati dalla società a personaggi famosi si chiamerebbe Henry Iovine, nato a Milano, ma negli uffici comunali del capoluogo lombardo non c’è traccia di ciò.

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Insomma, sui dubbi ora ci sono altri dubbi e la Procura della Repubblica di Napoli Nord che indaga sulla morte della ragazza terrà certamente incontro. Il servizio si chiude con una foto mostrata all’attore e conduttore Enzo Iacchetti che dice di conoscere l’uomo ritratto nella foto che gli viene mostrata, il fondatore della società. Altri particolari saranno svelati nel nuovo servizio.

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