Haiti, rapito un ingegnere italiano di 74 anni impegnato nella costruzione di alcune strade. L’ipotesi è di rapimento a scopo di estorsione.
Un ingegnere italiano di 74 anni è stato rapito ad Haiti. L’uomo è stato prelevato oggi dal cantiere della ditta di costruzioni italiana in cui operava nel Paese caraibico. L’ingegnere era lì per alcuni rilievi, quando è stato rapito da alcuni individui sconosciuti. L’Unità di Crisi della Farnesina è stata immediatamente attivata e sta seguendo il caso in raccordo con le altre competenti articolazioni dello Stato, con la nostra Ambasciata a Panama e con il nostro Console onorario sul posto. Questo è quanto fatto sapere in una nota ufficiale del Ministero degli Esteri.
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Haiti, rapito un ingegnere italiano: la situazione
L’agenzia Ansa riferisce da fonti informate che l’ingegnere è G.C., presente ad Haiti per conto dell’azienda Bonifica Spa. Il rapimento sarebbe avvenuto per scopi di estorsione. La ditta italiana con sede a Roma era lì per occuparsi della costruzione di una strada. La necessità di costruire nuove infrastrutture deriva dalla distruzione dovuta al disastroso terremoto del 2010. Le condizioni di povertà dell’isola dei Caraibi da allora si sono aggravate, con oltre 240 rapimenti a scopo estorsivo soltanto nel 2020.
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Un tempo colonia francese, Haiti è stata una delle prime nazioni delle Americhe a dichiarare la propria indipendenza. La dichiarazione avvenne il 1º gennaio 1804. L’isola, colpita nell’estate 2004 dall’uragano Jeanne, nel gennaio 2010 dal secondo terremoto più distruttivo della storia e nell’ottobre 2016 dall’uragano Matthew, vive in uno stato di emergenza umanitaria. Attualmente è in corso una missione internazionale di aiuto sotto l’egida dell’ONU, che vede la presenza di un contingente guidato dal Brasile.
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