Francesca Morvillo, chi era la moglie di Giovanni Falcone vittima anche lei dell’attentato di Capaci: la sua storia
Alla ricorrenza della strage di Capaci la memoria collettiva vuole ricordare il giudice Giovanni Falcone – l’obiettivo principale della mafia nell’attentato di Capaci – gli agenti di scorta e la moglie del magistrato che viaggiava sulla famosa croma con lui. Francesca Morvillo era la moglie di Falcone e così viene ricordata. Nulla di sbagliato. Ma lei non era solo la sua compagna di vita.
La Morvillo era un eccellente magistrato con alle spalle un invidiabile percorso di studi e lavorativo. Classe 1945, la sua era una famiglia di magistrati. Suo padre Guido era Sostituto Procuratore a Palermo e anche suo fratello Alfredo entrò in magistratura lavorando proprio con Falcone. Si laureò in Legge a 22 anni con il massimo dei voti nel 1967 e grazie al padre conosce Falcone. Era l’estate del 1966 e lui era uditore presso la Procura di Palermo.
L’anno dopo la laurea superò brillantemente il concorso in magistratura e dal Tribunale di Agrigento fu trasferito presso la Procura di Palermo nel 1972 dove incontrò di nuovo Falcone. Il suo incarico fu di occuparsi dei minori. In passato aveva già avuto esperienza con gli adolescenti in quanto insegnante di diritto in un istituto tecnico.
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Negli anni ’70 ebbe un matrimonio ma terminò con una separazione e nel 1983 cominciò la convivenza con Falcone. All’interno del Tribunale non mancarono chiacchiere e polemiche tra i colleghi, spesso volte a screditare Falcone, per la loro convivenza senza matrimonio. Ottenuti i rispettivi divorzi si sposarono nell’estate 1986. Due anni dopo la Morvillo chiese ed ottenne il trasferimento presso la Corte di Appello di Palermo.
Con Falcone ha sempre vissuto sotto scorta e scegliendo lui scelse anche la sua vita, con tutti i rischi. Entrambi erano ben consapevoli a cosa potessero andare incontro e infatti decisero di non aver figli. L’ultimo impegno professionale di Francesca Morvillo fu venerdì 22 maggio 1992 a Roma come membro di commissione per l’esame in magistratura.
Falcone in quel periodo lavorava a Roma come direttore Ufficio affari penali del ministero. Incarico che gli propose il ministro della giustizia Claudio Martelli e che il giudice accettò perché convinto che la lotta alla mafia andava portata anche fuori dalla Sicilia, agendo sui regolamenti carcerari. Si deve infatti a lui la legge 41-bis sul carcere duro.
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Nel pomeriggio di sabato 23 dopo l’atterraggio a Punta Raisi stavano rientrando a Palermo. Alle 17.57, suo malgrado, Francesca Morvillo entrò nella storia d’Italia come unico magistrato donna ucciso nel nostro paese.
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