Lady Gaga si confessa in un documentario sulla salute mentale che sta facendo molto discutere: “Fu un produttore ma non faccio io nome”
The Me You Can’t See, il documentario dell’americana Oprah Winfrey è al primo episodio e già sta facendo parlare molto per i suoi contenuti. Dopo le nuove dichiarazioni di Harry che ha ammesso di aver fatto uso di alcol e droga per non pensare al dolore causato dalla morte della madre Diana, anche Lady Gaga ha fatto delle confessioni shock.
La diva americana ha svelato di essere stata stuprata da un produttore quando aveva diciannove anni e di essere rimasta incinta a seguito delle violenze. Come se non bastasse fu anche abbandonata a un angolo della strada.
Non è la prima volta che racconta di un passato turbolento macchiato di violenze ma è inedita la gravidanza. Un produttore le chiese di spogliarsi ma lei si rifiutò, ma poi ci fu la minaccia di bruciare tutta la produzione musicale. Non sentiva il suo corpo, ha detto. “Sono passata dal sentire dolore all’essere del tutto intorpidita”.
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Lady Gaga: “Facevo autolesionismo”
Il documentario affronta il delicatissimo tema dei disturbi mentali. Lady Gaga ha sofferto molto dopo alcuni traumi come questo raccontato più nel dettaglio. Stava male e vomitava ma fu lasciata comunque senza scrupoli davanti alla casa dei propri genitori. Ha subito chiarito che non farà il nome perché non vuole parlare più di questa storia. Si è detta favorevole al movimento MeeToo e che qualcuno si trovi a proprio agio parlandone, ma non è il suo caso.
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“Ho fatto delle cose orribili a me stesse“. La diva americana racconta di autolesionismo, di tagli e di quando si lanciava contro il muro. Il successo avuto nel mondo della musica non ha aiutato la sua condizione psicologica, anzi: sempre in giro per il mondo, non si è mai fermata per provare a metabolizzare il dolore.
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