Ponticelli, continuano le indagini per accertare cosa è successo lo scorso 11 maggio quando è esplosa una bomba nel quartiere: tre fermi.
Lo scorso 10 maggio esplodeva una bomba in un quartiere di Napoli est. L’ordigno, gettato da un cavalcavia, era finito in via Esopo, a Ponticelli. Un’operazione da inquadrare secondo gli inquirenti nella strategia di intimidazione sul territorio messa in opera dai clan che si contendono la zona. Il quartiere adesso ha paura, nel pomeriggio di oggi l’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia ha celebrato messa proprio qui per esortare sia il clero che i fedeli a “sfidare la paura”. Un messaggio chiaro di opposizione alla camorra.
I carabinieri del Comando provinciale del capoluogo partenopeo – riferisce l’Ansa – ha eseguito un decreto di fermo con cui hanno fermato tre uomini. Si tratta di tre personalità vicine al clan camorristico De Luca Bossa-Minichini. Le accuse sono quelle di detenzione ed esplosione di ordigno, con l’aggravante della finalità mafiosa.
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Ponticelli, tre fermi per l’esplosione della bomba
L’indagine è stata svolta dai militari del Nucleo Investigativo di Napoli e della Compagnia di Napoli Poggioreale. Gli uomini sono accusati – come detto – del lancio della bomba che ha danneggiato nove auto parcheggiate lì. L’onda d’urto avrebbe potuto provocare la morte di eventuali presenti nel raggio di dieci metri dal punto dell’esplosione.
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#camorra, a Ponticelli (Napoli) clan sempre più aggressivi, fermi i progetti per la sicurezza del quartiere. L’allarme delle associazioni, domani incontro con l’arcivescovo Battaglia.@TgrRaiCampania #IoSeguoTgr pic.twitter.com/tgNu6GK9Xr
— Tgr Rai (@TgrRai) May 19, 2021