La Procura di Napoli indaga sulla voragine aperta al Rione Sanità dopo il maltempo. Stando ai pm ci sarebbe il reato di disastro: i dettagli sul caso.
La Procura di Napoli ha deciso di indagare sulla voragine aperta al Rione Sanità in seguito al maltempo. Infatti stando alle indagini, l’autorimessa per la quale una impresa stava eseguendo lavori di sbancamento sotterranei nel quartiere risultava intestata ad un prestanome. Gli inquirenti hanno deciso di indagare sul caso, proprio perché la voragine solamente per puro caso non ha provocato vittime e crolli dei palazzi circostanti.
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Ad oggi gli inquirenti della Procura di Napoli ipotizzano il ‘reato di disastro‘ nel fascicolo d’indagine aperto subito dopo il cedimento. Al momento le indagini procedono sotto la supervisione del sostituto procuratore che era di turno al momento del crollo e dal collega Giuseppe Tittaferrante. A coordinare l’operazione, invece, ci ha pensato il procuratore aggiunto Simona Di Monte. Infatti al termine dell’indagine si deciderà la tipologia di reato da contestare, se doloso o colposo.
Rione Sanità, le indagini sulla voragine: il punto della Procuratore di Napoli
Prima del crollo causato dal maltempo erano in corso i lavori per lo sbancamento ella massa tufacea presente nell’area della voragine. Infatti l’obiettivo di questi lavori era quello di ampliare gli spazi a disposizione per un’autorimessa. Fortunatamente il crollo non ha provocato nè vittime, nè la caduta degli edifici nelle vicinanze.
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In seguito all’apertura della voragine, i Carabinieri hanno disposto lo sgombero di 13 famiglie. Inoltre proprio le famiglie sgomberate avevano già evidenziato i segnali premonitori del crollo. Inoltre, esaminando le immagini, la Procura ha notato un camion quasi completamente coperto dai detriti. Stando agli inquirenti, il camion in questione serviva per recuperare il materiale di risulta proveniente dallo sbancamento.