Ancora tensioni al Governo per il piano del Recovery. Restano da sciogliere i nodi come Superbonus, liberalizzazioni e quota 100: cosa succede.
Oggi in programma, alle ore 10, c’era il Consiglio dei Ministri per decidere sul piano del Recovery, ma le tensioni al Governo lo hanno fatto slittare. Ore critiche per la politica italiane, con il Governo Draghi che inizia a scricchiolare a causa di una maggioranza forse troppo ampia. Infatti sono state diverse le critiche velate della Lega nei confronti di Mario Draghi, ma nonostante ciò il Carroccio ribadisce la sua fiducia al governo tecnico.
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Un ministro, questa mattina, ha perfino rivelato che non si sa ancora quando si svolgerà il consiglio dei ministri. Sono diversi i nodi da sciogliere a partire dal criticato superbonus, con Movimento 5 Stelle e Forza Italia che chiedono di estenderlo fino al 2023. Ma non solo, tra i diversi punti caldi di giornata ci sarebbero anche liberalizzazioni e quota 100. Andiamo quindi a vedere cosa potrebbe succedere durante la giornata odierna.
Recovery, tensioni al governo: cosa succede
Al momento c’è grandissima attesa per la nuova convocazione per il consiglio dei Minsitri dopo lo slittamento delle ore 10. A correre ai ripari ci sarebbe proprio Mario Draghi, che ha rassicurato il Movimento 5 Stelle affermando di voler estendere il superbonus fino al 2023. Infatti il Presidente del Consiglio sta lavorando per rifinire il Pnrr e le interlocuzioni con Bruxelles. La cabina di regia affidato a Palazzo Chigi con il contributo di ministri che al momento sono gran parte tecnici.
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Proprio tale scelta non è andata giù alla Lega che sarebbe intenzionata per ora a lasciare sotto traccia la questione quota 100. Allo stesso tempo, però, il Carroccio sta conducendo una battaglia ideologica sullo stop alle aperture nei weekend dei centri commerciali. Ma adesso per il Governo la sfida più importante è quella delle interlocuzioni con Bruxelles, dove dovrà arrivare il test del Recovery Plan entro il prossimo 30 aprile.
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