Genocidio armeno, secondo il New York Times sabato ci sarà l’annuncio. A rischio i rapporti diplomatici con la Turchia
Joe Biden riconoscerà il genocidio del popolo armeno avvenuto durante la Prima guerra mondiale per mano dell’Impero Ottomano. È il primo presidente americano a farlo anche se già all’inizio del suo mandato Ronald Reagan, nel 1981, accennò allo sterminio in un documento.
Biden lo farà sabato prossimo, nel giorno in cui si ritiene che formalmente 106 anni fa, nel 1915, cominciò l’eliminazione della popolazione armena. Il tema è in discussione nella storiografia mondiale proprio dagli anni Ottanta e nel corso dei decenni ha avuto sempre più attenzione da parte degli studiosi e dei media.
La notizia è stata riportata dal New York Times e dal Wall Street Journal. Si tratterebbe di uno strappo con la Turchia e nei rapporti diplomatici con il più grande alleato Nato di quella regione del mondo. Lì, infatti, a Incirlik, c’è la più grane base Nato strategica per il controllo del Medioriente e dell’Iran.
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Genocidio armeno, cosa successe tra il 1915-16
Il nodo fondamentale è proprio il riconoscimento di quello che è il primo sterminio sistematico di un popolo nel Novecento, dunque precedente a quello di più vasto del popolo ebraico per mano del nazi-fascismo durante il secondo conflitto mondiale.
Oltre alla comunità scientifica degli storici lo sterminio viene riconosciuto anche da circa trenta paesi al mondo. La Turchia, nata nel 1923 dopo il dissolvimento di quello che fu l’Impero Ottomano avvenuto proprio con la sconfitta nella guerra del 1914-1918, non ha mai accettato il termine “genocidio” (uccisione del gene, la volontà di eliminare l’etnia), sostenendo che ci sono stati dei massacri ambo le parti, avvenuti nel contesto della guerra.
Secondo i sostenitori della tesi del genocidio (come nel caso degli ebrei, esistono storici che negano che si volesse eliminare il popolo armeno), tensioni tra gli ottomani e gli armeni c’erano già prima dello scoppio della guerra. Essendo un impero multietnico, frizioni tra le diverse popolazioni erano all’ordine del giorno.
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La guerra fu l’occasione per eliminare il popolo, secondo gli studiosi che sposano questa tesi. Tra le varie accuse la principale fu l’aver aiutato l’impero russo, in guerra contro gli ottomani.