Decreto Sostegni, un emendamento prevede la malattia per i liberi professionisti e il congelamento delle pratiche per 45 giorni
Anche ai liberi professionisti potrebbe essere riconosciuta la malattia, ma solo in caso di Covid. Non è quello che speravano gli ordini professionali ma è comunque un passo avanti previsto dall’emendamento al Decreto Sostegni.
Se dovesse essere approvato, in caso di mancati adempimenti da parte del professionista come versamenti, invio comunicazioni o atti, il soggetto non dovrà rispondere né alla pubblica amministrazione verso la quale lavora né ai propri clienti. Tutto sarà congelato per 45 giorni.
Per poter consentire tutto ciò ovviamente bisognerà dimostrare con un certificato la positività al Covid, così come per i dipendenti pubblici e privati. Scaduti i 45 giorni le pratiche sospese dovranno essere eseguite entro sette giorni.
Molta soddisfazione è stata espressa dall’Ordine dei Commercialisti che ha commentato positivamente l’emendamento come un passo verso il riconoscimento dei diritti “negati ai professionisti italiani”.
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Decreto Sostegni, malattia per i liberi professionisti: obiettivo allargare il diritto
In un dichiarazione rilasciata a Repubblica, il presidente della Commissione parlamentare per il controllo degli Enti Gestori di Previdenza, Tommaso Nannincini, ha detto che questa misura è solo la prima rispetto a una legge organica che avrà l’obiettivo di non far ricadere gravi conseguenze sul professionista e i suoi clienti in caso di morte o malattia.
Il fine è quindi disciplinare il delicato tema della malattia per i liberi professionisti al di là del Covid, dando loro maggiori diritti oggi negati. Per quanto riguarda i costi la Ragioneria dello Stato ha calcolato che la misura costerà 200 milioni di euro annui.
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Questa spesa elevata aveva fatto bloccare la legge poi gli studi degli ordini professionali hanno calcolato un costo dai 20 ai 30 milioni di euro. In attesa di un nuovo ricalcolo della Ragioneria dello Stato anche i liberi professionisti avranno dei diritti, sperando che si possano allargare anche a malattie diverse dal Covid.