Tre giorni fa è avvenuta un’altra sparatoria in America, ad Indianapolis. Gli inquirenti hanno scoperto un incredibile retroscena.
Negli Stati Uniti non si smette di sparare. Tre giorni fa, un ragazzo di 19 anni ha aperto il fuoco nei pressi di deposito della FedEx ad Indianapolis. La sparatoria ha provocato 8 vittime di età compresa tra i 19 e i 74 anni.
Leggi anche-> Usa, sparatoria a Indianapolis. New York Times: “Otto vittime”
L’autore è già stato identificato. Si tratta di Brandon Scott Hole, che lavorava in passato proprio per la stessa compagnia. Il ragazzo ha poi deciso di togliersi la vita con le sue stesse armi da fuoco, senza che ci fossero elementi per spiegare il gesto.
Indianapolis, polemiche su alcune decisioni
Gli inquirenti ora lavorano per scavare nella vita dell’assalitore. E già adesso arrivano delle informazioni che lasciano stupefatti. Soprattutto in un paese dove le stragi dall’inizio del 2021 si contano già più di cento attacchi commessi con le armi da fuoco.
Secondo il New York Times, l’autore della sparatoria aveva subito un sequestro di un’arma da parte delle autorità pochi mesi prima della strage. Successivamente era stato ricoverato presso una struttura per la sua salute mentale. La madre stessa temeva che il giovane potesse togliersi la vita.
Acquistati legalmente due fucili
Ma questo non gli avrebbe impedito, nei mesi successivi, di acquistare due fucili semi-automatici. Questo perché le stesse autorità non lo ritennero pericoloso al punto da proibirgli l’acquisto di armi. Cosa che è stata fatale per la successiva azione del giovane.
Leggi anche-> Biden, il presidente annuncia una stretta sulle armi
La notizia potrebbe provocare ovviamente delle polemiche nel Paese. Sotto la presidenza Biden si stanno intensificando le voci di una stretta al commercio di armi. Che da sempre è un’attività molto fiorente, con enormi profitti ed interessi in ballo. E che però ha come rovescio un’abitudine malsana alle stragi di vittime innocenti.
I commenti sono chiusi.