Ergastolo ostativo, per la Corte Costituzionale il Parlamento deve modificare la legge. L’intervento del magistrato antimafia Maresca
Fa discutere la decisione della Corte Costituzionale che sancisce l’incostituzionalità dell’ergastolo ostativo e dà al Parlamento un anno di tempo per modificare la norma, uno dei capisaldi della lotta contro la mafia.
La decisione della Consulta infatti crea non poche polemiche anche all’interno della maggioranza. Compatti il leader della Lega Salvini e i deputati del Movimento 5 Stelle della commissione antimafia che difendono la norma. “È in contrasto con gli articoli 3 e 27 della Costituzione“, dice la Consulta in una decisione che non giunge inaspettata.
Sulla questione è intervenuto anche il magistrato napoletano Catello Maresca le cui inchieste sono legate a importanti successi dell’antimafia come la cattura del boss dei casalesi Michele Zagaria. Su Facebook ha definito l’ergastolo ostativo “l’architrave della legislazione antimafia italiana” e quando stabilito dalla Consulta non deve essere un motivo per poter dare “un colpo di spugna” sulle norme che fino ad oggi hanno consentito di contrastare la mafia.
Il magistrato sostiene che bisogna tenere in considerazione quanto espresso dalla Corte Costituzionale augurandosi un percorso rapito del Parlamento ma ricorda anche che la “eradicazione del cancro mafioso dal nostro Paese è una priorità assoluta per il futuro dei nostri figli“.
L’ergastolo ostativo era ed è l’architrave della legislazione antimafia italiana. Quanto stabilito dalla Corte…
Pubblicato da Cat Mar su Giovedì 15 aprile 2021
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L’ergastolo ostativo è disciplinato all’art. 4-bis dell’ordinamento penitenziario e fu elaborato anche da Giovanni Falcone quando era Direttore Generale dell’Ufficio Affari Penali del Ministero della Giustizia. La riforma è contenuta nel D.L. n. 152/1991, durante la stagione emergenziale dopo il Maxiprocesso alla mafia.
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Il nostro ordinamento prevede anche l’ergastolo che, a certe condizione, può concedere delle concessioni come i permessi premi, la libertà condizionata e il lavoro all’esterno del carcere. Ebbene, il carcere ostativo, come dice la parola stessa, ‘osta’ con questi benefici per chi è stato condannato a reati particolarmente gravi. Tra questi non c’è solo la mafia ma anche pedofilia, il terrorismo, prostituzione minorile, la schiavitù ed altri. Benefici dunque vietati, salvo nel caso il condannato sia collaborativo.
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