Si sono concluse le indagini su alcune cooperative coinvolte nella cura dei migranti. La chiusura ha portato a numerosi indagati.
Tra il 2015 e il 2017 le indagini svolte da varie procure hanno scoperchiato uno scandalo sugli appalti. Lo schema riguardava la fornitura e servizi rivolti ai richiedenti asilo, attività che negli ultimi anni ha avuto un notevole aumento rivelando anche delle opacità molto gravi.
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Le indagini si sono svolte tra le province di Avellino e Benevento, coinvolgendo a vario titolo imprenditori, funzionari e fornitori. Tutti concordi nel guadagnare dal business dei migranti, senza però rispettare le normative richieste nell’utilizzo di queste attività.
Migranti, cosa hanno scoperto le indagini
In teoria le cooperative dovevano rispettare alcuni standard richiesti dalle norme. Nella pratica gli extracomunitari vivevano in condizioni pessime, con stanze piccole e prive di servizi igienici adeguati. I reati contestati vanno dall’abuso in atti d’ufficio alla malversazione a danni dello stato, passando anche per le frodi nelle pubbliche forniture.
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Il 15 giugno ci sarà l’udienza preliminare, mentre il 29 giugno ci sarà il giudizio abbreviato per due funzionari di Avellino.Ora toccherà ai giudici capire le responsabilità dei vari soggetti coinvolti nella vicenda. Il tutto partì da un’indagine dei Nas, che svelò la pessima qualità del cibo, in netto contrasto con quanto previsto dall’apposito capitolato.
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