Operaio ArcelorMittal licenziato a Taranto dopo aver pubblicato un screen che invitata a guardare “Svegliati amore mio”
Mercoledì sera è andato in onda l’ultimo appuntamento con la miniserie Svegliati amore mio. ArcelorMittal, l’azienda che gestisce l’Ilva di Taranto, ha licenziato “per giusta causa” un proprio lavoratore reo di aver condiviso sul proprio profilo Facebook un screenshot che invitava a seguire la fiction di Canale 5.
La serie racconta di una ragazza in coma e della battaglia della madre (Sabrina Ferilli), ambientata in una città indefinita che patisce le malattie causate dell’inquinamento della fabbrica che dà lavoro e morte a cittadini.
La denuncia del licenziamento è stata fatto da Francesco Rizzo, coordinatore provinciale dell’Usb di Taranto. Il sindacalista ha parlato di attacco alla libertà di espressione, annunciando che ci saranno delle reazioni da parte dell’Usb. Il lavoratore aveva già ricevuto una contestazione disciplinare e una sospensione di cinque giorni. Per l’azienda il post era stato lesivo della propria immagine.
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Operaio ArcelorMittal licenziato, prevista la mobilitazione
Rizzo usa parole dure per denunciare l’accaduto. Descrive una situazione già di per sé difficile con rapporti con i sindacati e le istituzioni quasi azzerati in una realtà dove c’è lavoro precario e senza condizioni di sicurezza con le emissioni che ovviamente provocano tanti danni alla salute umana. La “durissima reazione” sarò annunciata prossimamente sia nei tempi che nelle modalità. L’azione avrà il fine di cacciare da Taranto “la multinazionale, il suo AD e i suoi discepoli”, ha scritto su Facebook.
Condivisione screenshot fiction. Confermato primo licenziamento. Rizzo: “Gravissimo attacco alla libertà di opinione….
Pubblicato da Francesco Rizzo su Giovedì 8 aprile 2021
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Nella fiction non c’è nessun riferimento a Taranto ma già quando fu annunciata la messa in onda con la trama in molti pensarono al dramma che la città pugliese vive da anni. La bambina in lotta con la leucemia nella serie assomiglia purtroppo a tante coetanee che nella realtà nel tarantino cercano di sopravvivere contro le emissioni.