Napoli, il vaccino AstraZeneca rifiutato da tantissimi dei convocati. File all’esterno degli hub vaccinali: cosa sta succedendo in queste ore.
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca oggi si è espresso duramente sulla gestione comunicativa del Governo sul vaccino AstraZeneca. Denunciata “una situazione di crollo nelle somministrazioni di tale vaccino”, che ha portato ad un invito rivolto al Governo. Da Palazzo Chigi è necessario che arrivi subito “una decisione sulla utilizzabilità di AstraZeneca per evitare blocchi drammatici nelle somministrazioni”. E i primi blocchi si stanno già verificando. Sempre più persone da metà marzo rifiutano il vaccino anglo-svedese. La fiducia è venuta a mancare quando AIFA a metà marzo ha deciso per la sospensione temporanea delle somministrazioni su tutto il territorio nazionale.
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Il Ministero della Salute ha informato che ad oggi in Italia è stato somministrato il 54% delle dosi di AstraZeneca. Percentuale del 50% per Moderna (a fronte però di un numero di gran lunga inferiore di dosi ricevute) e del 96% di somministrazione per Pfizer. Non a caso, quest’ultimo è il vaccino che gode della maggior fiducia da parte della popolazione. Finora è stato riservato a medici, infermieri, anziani e pazienti fragili. Il punto di forza maggiore è che tra prima e seconda dose bisogna che trascorrano soltanto tre settimane, a fronte dei quasi tre mesi di AstraZeneca.
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Napoli, moltissimi rifiutano vaccino AstraZeneca
File e rallentamenti in tutti gli hub vaccinali della città di Napoli. 3000 persone erano convocate oggi – rende noto l’agenzia Ansa da fonti sanitarie – ma tantissimi convocati hanno rifiutato la vaccinazione con AstraZeneca. Chi ha rifiutato il vaccino è poi rimasto nel centro vaccinale, nel tentativo di convincere i medici a somministrare un altro vaccino (in questo caso Pfizer o Moderna). Una perdita di tempo che portato ad allungare le attese e le file all’esterno dei centri. Le convocazioni vengono fatte in modo che non si creino code e assembramenti, ma chi si trovava all’interno ha allungato – di molto – il tempo dedicato a ciascun vaccinando.
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