Pasquetta, ci sono diversi modi per chiamare il giorno dopo la Pasqua che non è una festa religiosa: perché tradizionalmente si va in gita
Informalmente oggi è il giorno di Pasquetta. Così chiamato da una lunga tradizione ma ci sono altri modi per definire il giorno successivo alla Pasqua cristiana: il Lunedì dell’Angelo (come spesso viene indicato sui calendari) o lunedì dell’Ottava settimana, nome ufficiale per la liturgia cattolica.
Prende il nome di Lunedì dell’Angelo in riferimento all’incontro narrato dei vangeli tra le donne che vanno al sepolcro dov’è stato depositato il corpo di Gesù e l’angelo che annuncia la sua resurrezione. In Italia come in alcuni altri Stati non è giorno di precetto, cioè che si svolge un rito religioso come la partecipazione alla messa.
L’espressione Lunedì in Albis viene usata in sostituzione di Lunedì dell’Angelo anche se non si tratta di una fedele traduzione ma di un riferimento all’Angelo vestito di bianco. In Albis, infatti, è la locuzione latina “in vesti bianche“.
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È infatti anche tradizione battezzare nuovi cristiani nella notte di Pasqua. Nei testi sacri non c’è traccia del Lunedì in Albis ma della Domenica in Albis, ossia sette giorni successivi alla Pasqua.
Ma perché questa ricorrenza dopo una settimana? Era tradizione che i bambini battezzati quella notte indossassero l’abito bianco, segno di purezza per tutta la settimana, chiamata appunto settimana in Albis. Da lì quindi il lunedì indicato con questa espressione. La domenica dopo Pasqua in chiesa venivano tolte le tuniche bianche portate per tutta la settimana.
Pasquetta, la tradizione della gita: dove nasce
Il lunedì non è dunque una festività religiosa ma come tradizione vuole che ci si incontra e si va fuori porta, approfittando delle prime miti giornate di primavera e celebrare il passaggio – la Pasqua, appunto – della resurrezione, al termine del periodo di quaresima della penitenza e del lutto della chiesa.
Nei giorni precedenti infatti le chiese di tutto il mondo restano chiuse. C’è il rito del venerdì santo quando di pomeriggio ricorre la crocifissione, poi le chiese riaprono direttamente per la messa notturna di Pasqua.
Com’è noto le antiche tradizioni – di qualsiasi natura – hanno varie versioni sull’origine e diverse interpretazioni. Il passaggio alla nuova vita e le primi luci della bella stagione potrebbe essere un motivo della tradizionale gita, ma c’è un altro che forse trae origine proprio dalla Sacre Scritture.
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Una delle prime apparizioni di Gesù dopo la morte avviene quando due discepoli che discutono di quello che è accaduto in tutta la settimana (dall’entrata di Gesù a Gerusalemme fino all’arresto, la morte e la resurrezione), si dirigono verso Emmaus, un villaggio distante da Gerusalemme circa dieci chilometri. Si tratterebbe quindi di una lunga passeggiata fuori porta.
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