Mario Draghi si è vaccinato presso l’hub di Roma Termini. Con lui anche la moglie: la loro fascia d’età rientra nel calendario del Lazio
Questa mattina anche il capo del governo Mario Draghi si è vaccinato con AstraZeneca. La somministrazione è avvenuto presso l’hub della stazione di Roma Termini. Con lui anche la moglie, Maria Serenella Cappello. La vaccinazione era prevista secondo il calendario stilato dalla Regione Lazio che dalla settimana scorsa ha in programma la dose anche per la fascia d’età del Presidente del Consiglio, classe 1947. Anche la moglie del premier ha 73 anni.
Il 19 marzo scorso, durante la conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri che aveva approvato il Disegno di Legge Sostegni, Draghi aveva annunciato che si sarebbe vaccinato con il siero che nelle prime settimane di marzo aveva creato molte polemiche per delle morti avvenute dopo la somministrazione. Le autopsie hanno poi svelato che non c’era alcuna correlazione tra siero AstraZeneca e decessi.
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Draghi vaccinato: la situazione in Italia
Nella stessa occasione Draghi rispondendo alla domanda di un giornalista aveva detto che anche il figlio, in Inghilterra, aveva ricevuto la dose AstraZeneca. Va avanti dunque la campagna vaccinale in Italia anche se i numeri sono ancora bassi. Il 16 aprile dovrebbe esserci un’accelerata con l’arrivo in Italia del vaccino Johnson & Johnson che richiede una sola dose.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi e la moglie Maria Serenella Cappello si sono sottoposti questa mattina alla vaccinazione anti-covid nell’hub della stazione Termini, a Roma. Il premier è stato vaccinato con Astrazeneca. #ANSAhttps://t.co/dDfVXjWmXk
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) March 30, 2021
Secondo il report aggiornato a questa mattina le somministrazioni totali in Italia sono 9.658.927 mentre le persone vaccinate, a cui sono state somministrate sia la prima che la seconda dose, sono 3.037.122.
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Considerando le dosi consegnate e quelle somministrate, la maggiore copertura ad oggi ce l’ha la Provincia Autonoma di Bolzano con il 94,4%. Seguono Molise con il 91,2, il Veneto con il 90,8 e la Valle d’Aosta con il 88,4. La Campania con poco più di 809 mila dosi somministrate è al 85.8%.
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