Altra protesta a Napoli contro la didattica a distanza, con genitori e figli davanti la sede della Regione, che chiedono il ritorno a scuola in presenza.
Continua la protesta a Napoli contro la scuola a distanza. Infatti questa mattina genitori e figli si sono presentati davanti a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione, per chiedere il ritorno tra i banchi. La richiesta è chiara, infatti dopo altri tre mesi in didattica a distanza, sia gli scolari che i propri genitori hanno richiesto un ritorno immediato a scuola, senza aspettare vaccinazioni o il miglioramento delle misure di sicurezza.
POTREBBE INTERESSARTI >>> Belgio, infortunio alla spalla per Mertens: condizioni e tempi di recupero
Proprio per questo motivo è scesa di nuovo in piazza l’associazione Scuole Aperte Campania. Stando ai genitori presenti, non si chiede tanto, ma solamente che la Regione si metta al passo con il Governo Draghi. Infatti il ministro della Scuola, Patrizio Bianchi, ha annunciato la riapertura delle aule nonostante la zona rossa. Proprio a causa delle ordinanze regionali, gli studenti campani sono quelli che hanno occupato di meno i banchi, durante questo anno scolastico.
Scuola, altra protesta a Napoli contro la Dad: genitori leggono l’articolo 34 in via Santa Lucia
La protesta di genitori e figli di questa mattina è solamente l’ultima che sta caratterizzando il travagliato anno scolastico campano. Infatti gli studenti hanno occupato pochissimo i banchi di scuola, con la Dad che l’ha fatta da padrona soprattutto grazie alle ordinanze del governatore Vincenzo De Luca. Proprio il presidente della Regione Campania aveva promesso di riaprire una volta completata la vaccinazione del personale scolastico.
POTREBBE INTERESSARTI >>> Tragedia tra Marano e Villaricca, rapinatori investiti dalla vittima: la vicenda
Purtroppo la promessa non è stata mantenuta, anche a causa dei tantissimi rifiuti causati dal caos intorno al vaccino di AstraZeneca. Questa mattina quindi, l’Associazione Scuole Aperte Campania, dinanzi alla sede della Regione, ha recitato in coro l’articolo 34 della Costituzione, ossia quello che sancisce il diritto all’istruzione. Ma non solo, ad accompagnare la protesta c’è stato anche uno slogan su uno striscione che recitava: “Scuole chiuse: un crimine di pace“.
I commenti sono chiusi.