Si inizia a parlare di una concreta accelerata delle somministrazioni del vaccino Covid. Secondo Sileri da metà aprile si arriverà a 500mila dosi al giorno.
Torna a parlare della campagna vaccinale il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Parole di puro ottimismo quelle del segretario, che si aspetta un incremento delle dosi di vaccino contro il Covid-19 a partire da metà a aprile. Infatti proprio in quei giorni arriverà il siero monodose di Johnson & Johnson e Sileri è convinto di poter procedere a circa 500mila somministrazioni al giorno. Inoltre il sistema starebbe andando a regime e l’arrivo del siero rivoluzionario, garantirà prima l’immunità di gregge visto che non ha bisogno di richiamo.
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Ad oggi, ricorda Sileri a SkyTg24, le dosi consegnate sono ben 10 milioni, tra queste troviamo ben 9 milioni di prime dosi somministrate. La priorità ovviamente restano gli anziani, che ad oggi hanno visto negarsi il vaccino da alcune regioni. Inoltre stando ai dati giornalieri sono 3 milioni i cittadini Over 80 ad aver ricevuto il vaccino, su un totale di 4 milioni e 400mila.
Vaccino Covid, Sileri: “Tutto il personale sanitario ha ricevuto almeno una dose”
Le notizie incoraggianti arrivano soprattutto da personale sanitario ed Rsa, tutte con una copertura completa per quanto riguarda il vaccino Covid. Inoltre la lotta contro il virus passerà quasi certamente dal Consiglio Europeo, che ospiterà anche il presidente americano Joe Biden. Infatti con il numero uno degli Usa si discuterà anche di una collaborazione tra multinazionali, in grado di creare un siero efficace contro tutte le varianti del virus.
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Infine Sileri ha parlato anche del caos AstraZeneca, ricordando che la multinazionale non sta rispettando tutti i contratti in maniera impeccabile. Infatti la casa farmaceutica anglo-svedese ha consegnato un numero di dosi largamente inferiore a quelle stabilite dal contratto. Adesso quindi l’Italia e l’Europa stanno vigilando sui lotti presenti nel territorio, per capirne la provenienza e la destinazione. Infatti ieri è balzato alla cronaca il caso di Anagni, dove sono state trovate imboscate oltre 29 milioni di dosi del vaccino, destinato al Belgio per poi essere esportato. Così anche l’Italia chiede chiarezza alla casa farmaceutica, visto che ad oggi il vaccino è l’unica arma contro il virus.
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