Bonus Spesa 2021, sostegno per le famiglie in difficoltà a causa della pandemia. Ogni Comune pubblicherà un bando
Un anno fa con lo scoppio della pandemia l’allora governo guidato da Giuseppe Conte aveva stanziato i fondi destinati ai Comuni per aiutare le famiglie in difficoltà, colpite dalla crisi conseguente all’emergenza sanitaria. A novembre scorso il Decreto Ristori Ter aveva messo sul tavolo 400 milioni di euro per rinnovare la misura.
L’aiuto consiste nell’acquisto alimenti, beni di prima necessità e farmaci: i requisiti non sono uguali su tutto il territorio nazionale. Ogni Comune stabilisce, nei limiti della legge, chi e come accede al supporto economico, essenziale per molte famiglie. Di solito la cifra che non deve superare l’Isee è di 8 mila euro, ma è una tendenza generale.
L’ammontare va da 50 a 700 euro in base a varie voci. Ogni Comune ha quindi margini di manovra ma ci sono ovviamente delle linee generali da seguire che più o meno sono simili ovunque.
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Bonus Spesa 2021, tre modi per fare la domanda
Oltre al già citato Isee che di solito non deve superare gli 8 mila euro, è necessaria la residenza nel Comune presso cui si fa richiesta o il permesso di soggiorno. Non deve esserci in famiglia un membro che già percepisce un aiuto economico come il Reddito di Cittadinanza o la Pensione di Cittadinanza.
Le grandi città sono le prime che si stanno mobilitando. Casi di povertà sono diffusi ovunque ma è ovvio che nei centri urbani più grandi ci sono più persone che necessitano del supporto, soprattutto nelle periferie.
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Si solito le modalità per fare la domanda sono tre: rivolgersi a un Caf che con i documenti richiesti al cittadino potrà girare la domanda al Comune; seguire le indicazioni dei bandi pubblicati dalle amministrazioni locali ed effettuare la domanda online o chiedere direttamente all’Ufficio dei Servizi Sociali dei Comuni.
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