Covid, Der Spiegel contro l’Italia: “Nascosta la verità sui morti”

Covid, il magazine tedesco Der Spiegel ha pubblicato un dossier: ci sarebbero stati insabbiamenti e potrebbe esserci il “processo del secolo”

Covid Der Spiegel
Der Spiegel, dossier pubblicato sul web (screen sito)

C’è stato prima il virus, poi l’insabbiamento. È quanto ha scritto il noto magazine tedesco Der Spiegel nell’edizione online. In Italia secondo il settimanale sono stati commessi degli errori all’inizio dalla pandemia e poi sono stati nascosti. La Procura di Bergamo, territorio martoriato durante la prima ondata lo scorso hanno, indaga contro dopo la denuncia di 500 famiglie, è scritto nell’articolo.

Sotto accusa i piani sanitari di prevenzione, vecchi di molto tempo, e poi gli errori compiuti durante la crisi che sono stati celati. Secondo la rivista tedesca stanno venendo fuori nuove omissioni. L’ex capo del governo Giuseppe Conte è già stato sentito dai magistrati.

A giugno scorso infatti fu convocato nell’indagine sulla mancata zona rossa non istituita nella Bergamasca tra Alzano e Nembro. Per il settimanale di Amburgo insabbiamenti non ci sarebbero stati solo per gli errori commessi ma anche sui morti: “Era possibile evitarli?”, si chiede.

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Der Spiegel: “Sarà il processo del secolo”

La famosa foto dei carri militari che portano via da Bergamo le persone decedute per il Covid (foto Facebook)

Non si tratterebbe quindi di singoli e tragici casi ma di un fallimento generale del sistema. Der Spiegel ha avuto accesso a numerosi documenti dove esperti avevano avvertito già a febbraio 2020 che era in corso un’epidemia e che ogni persona ne stava contagiando almeno altre due. Allarme però rimasto inascoltato.

Il settimanale parla di processo del secolo perché la magistratura deciderà “se e contro chi sarà presentata denuncia” con i parenti delle vittime che si costituirebbero parte civile.

Dito puntato contro il piano pandemico aggiornato al 2006 e con l’Italia che aveva assicurato l’Organizzazione Mondiale della Sanità – poche settimana prima della maggiore diffusione del virus –  di essere pronta ad affrontare la situazione.

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Quella dell’Italia sarebbe dunque stata una reazione non solo tardiva ma fatta anche male con tanto di omissioni successive. La magistratura bergamasca ha mossi i primi passi quando un gruppo di cittadini parenti delle vittime si era organizzato nel comitato Noi denunceremo.

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