Decreto Sostegni, il piano del governo vale 32 miliardi di euro: blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno e prolungamento della CIG
Ammontano a 32 miliardi i fondi stanziati in deficit per dare ossigeno al paese a spingerlo verso la ripresa. Di questi circa 11 miliardi sono per imprese e professionisti maggiormente colpiti dalla restrizioni della pandemia. Quasi 5 miliardi invece andranno ai vaccini.
Ci sono anche interventi in materia di lavoro e a favore degli Enti locali per circa 3 miliardi, per la didattica delle scuole ai trasporti. Tra le varie voci c’è anche la pace fiscale. Tutti punti chiariti dopo l’incontro di ieri tra governo e regioni e che oggi troveranno l’approvazione del Consiglio dei Ministri.
Tra le novità del nuovo decreto innanzitutto il nome: non più ristori ma sostegni. Lo stanziamento più massiccio, quello di 11 miliardi, riguarda le imprese con un fatturato fino a 10 milioni (prima era 5) e che nel 2020 hanno avuto una perdita di oltre il 30%. Sono cinque le fasce: indennizzo del 60% fino a 100mila euro, 50% tra 100 e 400 mila, 40% tra 400 e 1 milione, 30% tra 1 milione e 5 e 20% per chi ha fatturato tri 5 e 10 milioni.
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Decreto Sostegni, vaccini anche in farmacia
Previsti sostegni anche a lavoratori stagionali e dello spettacolo anche senza partita Iva, blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno e prolungamento della Cassa Integrazione. Il Reddito di Cittadinanza potrebbe aumentare di un miliardo e allungare di un anno anche il lavoro ai Navigator.
Per quanto riguarda gli Enti locali le cifre dovrebbero essere all’incirca di 1 miliardo alle Regioni, 250 milioni alle Regioni a statuto speciale mentre per i Comuni sono previsti 900 milioni e 100 milioni alle Città metropolitane.
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Ieri Draghi a Bergamo ha parlato ancora della campagna vaccinale e per accelerale nel nuovo decreto sarà introdotta la norma che consente la somministrazione nelle farmacie. Sono pronti 350 milioni e i farmacisti faranno un corso remunerato. Dovrebbero essere cancellati i debiti più piccoli nei confronti dello Stato. Si tratterebbe di circa 61 milioni di cartelle esattoriali fino a 5 mila euro del periodo 2015-2020.