Neonata ustionata a Portici, la piccola è ricoverata e i genitori arrestati. Si vuole far luce sull’operato dei soccorritori giunti a casa
La Procura della Repubblica di Napoli continua a lavorare sul caso della neonata di Portici ora ricoverata al Santobono-Pousilipon per le ustioni sul corpicino. Nelle ultime ore ci sono state importanti novità nella vicenda.
Come riporta questa mattina cronachedellacampania.it sono in corso accertamenti sul comportamento tenuto dall’equipaggio del 118 giunto a casa quando è nata la piccola.
Il parto infatti è avvenuto il giorno 12 marzo in un casa a via Diaz. I medici del 118 sarebbero entrati nell’appartamento consigliando il ricovero per la neonata e la madre che avrebbe rifiutato. La lente d’ingrandimento della Procura si è focalizzata proprio su questo punto perché non ci sarebbero segnalazioni in merito.
La bambina dopo quattro giorni è stata portata in ospedale dal padre e dopo un intervento chirurgico è ancora in prognosi riservata. Le sue condizioni non sarebbero così gravi da metterle in pericolo di vita.
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Neonata ustionata a Portici, l’intervento del sindaco Cuomo
È di due giorni fa la notizia che i genitori della piccola sono stati arrestati. Il padre, Concetto Bocchetti, si trova ora nel carcere napoletano di Poggioreale mentre la madre, Alessandra Terracciano, è ricoverata e piantonata in ospedale. I due sono accusati di abbandono di minori e maltrattamenti con lesioni gravissime. La bambina era stata portata al Pronto soccorso dal padre.
Tra le cause forse un bagno con acqua calda o l’utilizzo di detergenti inadatti. Tra le ipotesi addirittura l’uso della candeggina. Purtroppo non è la prima volta che la coppia si trova davanti alla legge. In passato il Tribunale aveva già tolto la patria potestà per altri due figli.
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Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo. Con un lungo post su Facebook ha ricostruito la vicenda e la storia della donna che soffre di problemi psichici e che è residente a Portici dal settembre scorso, dopo aver cambiato varie abitazioni a Napoli, “probabilmente per non farsi intercettare dai Servizi Sociali delle varie Municipalità del Comune di Napoli”. C’è anche una polemica politica. Il sindaco nel post ha spiegato che a chiamare i carabinieri non è stato un consigliere comunale “come erroneamente” ripotato ma il padre della bambina.
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