Continuerà fino a domani lo stop al vaccino di AstraZeneca. Intanto le varie autopsie stanno dimostrando la mancanza di legame tra le morti ed il siero.
Dopo lo stop del vaccino AstraZeneca, si è proseguito con le autopsie sui corpi di chi ha perso la vita dopo la somministrazione. Ancora una volta i dati dell’indagine sui cadaveri, non riportano alcun collegamento tra il decesso ed il siero britannico, una conferma importante per il continuo della campagna vaccinale. La notizia è importante soprattutto per il verdetto decisivo dell’Ema sul farmaco, che arriverà durante la giornata di domani. Con molte probabilità, si tornerà a somministrare il siero britannico.
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In seguito ai casi di trombosi ed alle seguenti morti, le Procure delle città in questione si sono subito messe in moto per indagare. Le autopsie, però, hanno continuato a scagionare il vaccino della casa farmaceutica anglo-svedese. Indagini accurate sono state condotte sia sul maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, di 54 anni, ucciso su un infarto, sia sulla professoressa napoletana Annamaria Mantile. Anche nel caso della docente non c’è stata alcuna correlazione tra il farmaco ed il decesso.
Stop vaccino AstraZeneca, si attende l’autopsia del sottufficiale Stefano Paternò: domani la decisione Ema
Nelle ultime ore sono emersi anche i dati dell’autopsia sul maestro di musica biellese, Sandro Tognatti. Infatti il professore sarebbe morto a causa di un infarto, evento del tutto scollegato al vaccino in questione. La signora Riussi, moglie di Tognatti, si è detta fiduciosa della scienza ed adesso aspetta solamente l’ufficialità dei dati dell’autopsia del marito. Cresce l’attesa, invece, per l’autopsia del sottoufficiale Stefano Paternò, deceduto in Sicilia i cui risultati non arriveranno prima di 20 giorni.
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Ma la sospensione temporanea del farmaco è avvenuta soprattutto a causa dei sette casi di trombosi venosa cerebrale associata a mancanza di piastrine (trombocitopenia) e sanguinamento registrati in Germania. Infatti a lanciare l’allarme ci ha pensato il Paul-Ehrlich-Institut (PEI), agenzia del farmaco tedesca. Per il ministero della salute tedesco, nonostante l’1,6 milioni di vaccinazioni totali con AstraZeneca, i sette casi di trombosi superano la media stagionale. Così per il PEI questa condizione è così grave che non è giustificabile continuare la vaccinazione senza ulteriori test. Domani, intanto, l’Ema dopo i test del caso, deciderà se proseguire o meno con la somministrazione di AstraZeneca.
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