Vaccino, ancora un caso di decesso dopo l’iniezione. La vittima è un vigile urbano di Salerno di 62 anni con patologie pregresse
Ancora un caso di decesso dopo la somministrazione del vaccino, ma come negli altri la correlazione tra i due eventi è tutta da verificare. A Vibonati, in provincia di Salerno, il vigile urbano Michele Quintiero, di 62 anni, è morto a causa di un infarto qualche ora dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer.
L’uomo soffriva già di patologie pregresse di natura cardiocircolatoria. Erano le 21 circa di ieri quando Quintiero ha avvertito un malore. I familiari hanno allertato immediatamente i soccorsi del 118 che giunti nell’abitazione non sono riusciti a salvargli la vita. Nei prossimi giorni si saprà di più sul decesso. La Procura di Lagonegro ha disposto il sequestro della salma che sarà sottoposta a esame autoptico.
La comunità è sotto shock. “Siamo dispiaciuti per quanto accaduto”, ha dichiarato Rocco Calabrese, il direttore sanitario dell’ospedale di Sapri che ha sottolineato come al momento non si ci può sbilanciare sul nesso con il vaccino.
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Vaccino, sospensione di AstraZeneca in via precauzionale
Nel giorni scorsi nell’occhio del ciclone è finito il vaccino sviluppato dall’Università di Oxford, AstraZeneca, dopo alcuni decessi ore o giorni successivi alla prima iniezione. Tutti casi da verificare e in alcuni la correlazione tra vaccino e morte è già stata smentita dall’autopsia.
È il caso della professoressa Annamaria Mantile di Napoli, deceduta lo scorso 2 marzo, tre giorni dopo il vaccino, ma a causa di un infarto intestinale come l’esame autoptico ha dimostrato.
Ieri la notizia principale è stata la decisione dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, di bloccare la somministrazione di AstraZeneca in via precauzionale. Nelle stesse ore era arrivato lo stop anche in Francia e Germania.
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Si attende ora la decisione dell’Ema, l’Agenzia Europea, che si pronuncerà dopo aver valutato meglio ancora il vaccino perché dei sospetti casi di morte dopo l’inoculazione non sono avvenuti solo in Italia. Qualche ora prima di questa decisione la Procura della Repubblica di Biella aveva disposto il sequestro di un lotto di dosi in tutta Italia.
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