Contratto statali, il ministro Renato Brunetta rispolvera una sua vecchia riforma: previsti bonus per l’eccellenza e l’innovazione
Per incentivare i lavoratori statali nel nuovo contratto dovrebbero esserci un aumento medio di 107 euro mensili più due bonus, uno per le eccellenze e l’altro per l’innovazione. Sono questi gli strumenti sui quali vorrebbe puntare il governo e in particolare il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta.
Con l’ultima manovra economica i fondi complessivi per la Pubblica amministrazione ammontano a 6,8 miliardi, un aumento del 4,07%. Una busta paga più pesante in realtà era già prevista quando al ministero che ora Brunetta ha riottenuto dopo undici anni c’era Marianna Madia negli esecutivi guidati da Renzi e Gentiloni.
Le vere novità che potrebbero essere inseriti nel nuovo contratto riguardano i due bonus che dovrebbe invogliare a una sana competizione tra i dipendenti pubblici, una sorta di premio produzione.
Brunetta li aveva già pensati nel 2009 quando era ministro nel governo Berlusconi. I bonus eccellenza e innovazione erano anche stati inseriti in un decreto legislativo ma poi non erano mai stati riconosciuti effettivamente.
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Contratti statati, cosa sono i due bonus
Un’occasione quindi per Brunetta che può rimettere mano alla sua riforma. Nel particolare i due bonus dovrebbero essere così applicati. In quello per le eccellenza riguarderà al massimo il 5% del personale, che sia dirigenziale e non, che si è collocato in alto in una fascia di merito. Ogni amministrazione annualmente dovrà realizzare una graduatoria di valutazione individuale in base ai risultati raggiunti.
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È annuale anche il premio per l’innovazione assegnato al miglior progetto realizzato utile a migliorare i servizi e i processi lavorativi. Ma è chi spetterà assegnare il bonus per l’innovazione? Sarà compito di un organismo indipendente valutare le candidature presentate dai dirigenti o dai dipendenti. I due bonus, però, non possono coesistere. L’uno esclude l’altro, o si ottiene quello per l’eccellenza o per l’innovazione.
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