La Leishmaniosi non colpisce solo il cane e sono tre diversi gruppi: come proteggersi dalla malattia e riconoscerla
Gli amanti degli amici a quattro zampe conoscono bene cos’è la Leishmaniosi, la malattia parassitaria che colpisce gli animali domestici, soprattutto i cani, ma anche i selvatici. Esiste però la variante che colpisce gli esseri umani.
Ma quali sono le cause? Si tratta di un’infezione da protozoi, precisamente i protozoi che fanno parte del Sottotipo Mastigophora, famiglia Trypanosomatidae, Genere Leishmania che prende il nome da William B. Leishman, l’inglese che scoprì la malattia.
Esiste una distribuzione geografica delle specie che possono dare origine alla malattia sia umana sia canina. Le differenze non sono solo in base alla distribuzione geografica ma anche per le differenti lesioni. Il gruppo chiamato Leishmania donovani è viscerale ed è presente nel Mediterraneo, in Africa, in Asia e parte del Sud America. La Leishmania tropica, con lesioni cutanee, è assente in Italia ma presente nel Nord America, Asia e Africa. Infine il terzo gruppo Leishmania brazilienzis e mexicana che come suggerisce il nome è molto più diffusa in Sud America e provoca forme mucocutanee.
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Leishmaniosi, come si trasmette e quali sono i sintomi
Il flebotomo, o pappatacio, è un insetto ematofago che si nutre di sangue. Successivamente assume la forma amastigote (senza flagello) del protozoo della leishmaniosi e impiega dai 4 ai 20 giorni per diventare infettante. L’habitat ideale sono ambienti rurali e costieri con un’alta umidità.
Il flebotomo, ormai infettato, effettua una seconda puntura a un animale sano trasmettendogli la Leishmaniosi che verrà fagocitata da Macrofagi e cellule del sistema immunitario, distruggendole. Nei cani il periodo di incubazione va da qualche mesi fino a qualche anno.
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Siccome la malattia invade varie parti del corpo e degli organi, i sintomi possono essere molteplici. Certamente quelli cutanei sono i più comuni e visibili ma ci sono anche i sintomi sistemici, meno ‘visibili’ perché riguardano gli organi interni e il comportamento dell’animale che può presentare affaticamento, perdita di appetito e di peso e aumento delle dimensioni degli organi e dei linfonodi. Altri sintomi possono riguardare problemi agli occhi, ai reni e al sistema gastrointestinali. Rari ma possibili sono i problemi neurologici e cardiorespiratori.