Napoli, al porto la GdF scova un’area di 600 metri quadrati con 100 tonnellate di rifiuti: ennesimo ritrovamento in pochi mesi
Ancora rifiuti speciali stoccati senza alcun tipo di autorizzazione all’interno del porto di Napoli. I finanzieri del Comando Provinciale del capoluogo campano hanno individuato 100 tonnellate di rifiuti in un’area di 600 metri quadrati. Parte di questi materiali sono classificabili come pericolosi.
L’area dove le fiamme gialle hanno trovato i rifiuti viene usata da una società per la sosta e movimenti dei container. Il responsabile di quel vasto punto del porto, un uomo di 58 anni di Pozzuoli, è stato denunciato per inquinamento ambientale e attività di gestione, deposito e stoccaggio di rifiuti non autorizzata.
Perdite dei fluidi provenienti da mezzi pesanti e che convergono nel fiume Pollena che sfocia direttamente in mare, sono state individuate dai finanzieri grazie anche ai sopralluoghi che sono stati effettuati dall’Arpac di Napoli e dall’Area Tecnica dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale.
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Porto di Napoli, ancora aree con rifiuti pericolosi
Sono varie le aree all’interno del porto di Napoli che sono soggetti a inquinamenti. Non è infatti la prima volta che la Guardia di Finanza interviene sequestrando parte del porto, di solito affidate a società che hanno la gestione.
Meno di un mese fa, lo scorso 18 febbraio, furono sequestrate 500 tonnellate di rifiuti e anche in quel caso alcuni classificati come pericolosi, in un’area grande 500 metri quadrati.
Le fiamme gialle trovarono scarti di lavorazioni edili e cinque container con ferro, legno, lattine di vernice, motori di auto e una gru, pneumatici usati e tanti altri tipi di materiale inquinante. All’autorità giudiziaria fu denunciato un 68enne di Pozzuoli.
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Il fenomeno è più frequente che mai e avviene almeno un sequestro al mese. Il 20 gennaio sempre per mano della Guardia di Finanza fu sequestrata un’area con 100 tonnellate di rifiuti. Questi eventi confermano come il porto di Napoli sia un punto snodale nel percorso dei rifiuti smaltiti illegalmente, danneggiando l’ambiente e dunque la salute dei cittadini.
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