Bolzano, coppia scomparsa a gennaio: il figlio Benno dal carcere si è sempre professato innocente, ora la svolta
Dopo più di due mesi si scrive la parola fine sulla vicenda dei coniugi Peter Neumair e Laura Perselli, scomparsi a Bolzano il 4 gennaio scorso. Il principale indiziato è sempre stato il figlio 30enne Benno che ora dal carcere ha ammesso le proprie responsabilità attribuendosi il duplice omicidio.
Il corpo della mamma era stato trovato il 6 febbraio nel fiume Adige, nei pressi di Egna. Una settimana prima, il 29 gennaio, Benno era stato arrestato. Si era sempre dichiarato innocente e nel corso dell’interrogatorio di garanzia non aveva voluto rispondere alle domande gli inquirenti. Tramite i suoi avvocati ha però poi fatto sapere di voler essere interrogato. La Procura della Repubblica ha anche presentato la richiesta di incidente probatorio per valutare le capacità di intendere e di volere di Benno Neumair.
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Nel comunicato stampa la Procura ha anche informato che in attesa delle decisioni del Gip e dei risultati che si avranno con l’esame probatorio, sono ancora in corso le ricerche del corpo di Peter Neumair.
I sospetti su Benno sono nati fin da quando è stato sentito come testimone dopo che i genitori erano scomparsi nel nulla la sera del 4 gennaio. Emersero delle incongruenze come quel buco di mezz’ora tra le 21.32 e le 21.57, tempo in cui il giovane aveva spento il telefono cellulare. Aveva giustificato che in quei minuti era stato al lago in auto, da solo, ad ascoltare musica.
Nel registro degli indagati, con l’accusa di favoreggiamento, era finita anche Martina, amica di Benno coinvolta involontariamente nell’orrenda vicenda. La ragazza aveva ospitato il giovane a casa.
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Benno aveva chiesto di fare una doccia e Martina gentilmente le aveva anche lavato gli abiti che indossava. La ragazza quando era venuta a conoscenza dell’indagine a carico dell’amico si era spontaneamente presentata dai carabinieri e aveva consegnato loro i vestiti che aveva lavato, specificando che non erano sporchi di sangue.
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