I cittadini svizzeri hanno stabilito con un referendum il divieto del burqa nei luoghi pubblici. L’iniziativa approvata con un lieve margine di voti.
La Svizzera dice no al burqa. Attraverso un referendum, gli elvetici approvano una legge che vieta l’utilizzo del burqa e del niqab nei luoghi pubblici. Allo stesso modo, non si potranno utilizzare bandane o passamontagna, come quelli utilizzati nelle manifestazioni.
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La decisione ha visto il favore dei cittadini, che hanno approvato con il 52% dei consensi. Il tutto è partito da un’iniziativa, intitolata “Sì al divieto di nascondere il volto”, che ha scatenato molte polemiche e dibattiti accesi sul territorio dei Cantoni.
Svizzera, referendum arriva dopo lungo percorso
Lo scopo del referendum era quello di promuovere valori come uguaglianza, libertà e soprattutto la sicurezza dei cittadini. Per i sostenitori, la legge impedirà alle donne di indossare i tradizionali abiti, oltre ad impedire ai terroristi di nascondere il proprio volto.
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La decisione arriva dopo anni di dibattiti nel paese. Il quesito proposto agli elettori non parlava di niqab o burqa in modo esplicito, tuttavia il dibattito si è concentrato proprio su questi indumenti. Ed è facile pensare che anche questi verranno banditi dalla nuova normativa.
Previste poche eccezioni
Il comitato del sì ha spinto molto sulla ferma condanna all’estremismo e all’Islam radicale. D’altro canto i sostenitori del no hanno tacciato l’iniziativa come discriminatoria, con un forte attacco all’inutilità della misura. Che però alla fine ha prevalso nella conta dei voti.
Nello specifico, si prevede un bando assoluto di coprirsi in viso in pubblico, sia negli esercizi commerciali sia all’aperto. L’unica eccezione riguarda i luoghi di culto. Per passare il referendum necessitava del sostegno della maggioranza dei voti a livello nazionale e dei 26 cantoni svizzeri. Si è votato anche in modo anticipato, con le urne che sono rimaste aperte solo per poche ore.
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