Congo, caso Attanasio: ucciso il procuratore che indagava sulla sua morte

Congo, sulla stessa strada dove era stato ucciso l’ambasciatore italiano i ribelli hanno fatto una nuova imboscata

Congo
La foto dell’attentato ad Attanasio (Getty Images)

Il procuratore che indagava sulla morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, William Hassani, è stato ucciso in una nuova imboscata avvenuta nella Repubblica Democratica del Congo. Il fatto si è verificato a solo 20 km da Kibumba dove era avvenuto il precedente attentato, sulla strada RN2, dove a perdere la vita fu anche l’autista Milambo.

Hassani, una delle massime autorità del territorio, era di ritorno da Goma dove con le istituzioni della regione aveva partecipato a un vertice per discutere dei problemi dell’area relativi alla stabilità sociale e alla sicurezza. La notizia è stata diffusa da Geopolitical Center su Twitter, un gruppo di analisi geopolitica, economica e militare che ha base in Italia. Il tweet si è concluso che la situazione nel paese è “molto particolare“.

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Congo, la strada RN2 nelle mani dei ribelli

Getty Images)

Autorità politiche e cittadini sono preoccupati per la situazione che da mesi si è creata nell’area e in particolare sulla strada che collega Goma-Rutshuru. Quel pezzo di territorio è ormai nelle mani dei gruppi ribelli da tempo e le istituzioni perdono il controllo e la sovranità ogni giorno di più. Insieme al procuratore c’era anche il colonnello Lumbu, comandante del 3409esimo reggimento delle forze armate della Repubblica Democratica del Congo. È sopravvissuto ma è rimasto gravemente ferito. È ora ricoverato al Rutshuru General Hospital.

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In una nota dell’esercito l’attribuzione dell’imboscata viene data a un gruppo di soldati ribelli ma non è stata citata alcuni sigla tra le varie organizzazioni di cui le istituzioni sono a conoscenza. Quella zona resta dunque molto delicata con le popolazioni che pagano il prezzo più alto dovendo subire le vessazioni delle milizie. La morte del procuratore dimostra ancora una volta che lo Stato in quei territori non riesce ad esercitare nessun tipo di controllo.

 

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