Ugo Russo, il padre: “Abbattere murales? Non ci opporremo al Comune”

Tornano a sollevarsi polemiche sul Murales dedicato ad Ugo Russo. Il baby-rapinatore ucciso in circostanze ancora da chiarire, divide l’opinione pubblica.

Ugo Rossi
Il murales dedicato ad Ugo Russo

Il padre di Ugo Russo parla al quotidiano Il Mattino riguardo il murales dedicato al figlio: “Se il Comune vorrà rimuoverlo noi non ci opporremo. Abbiamo utilizzato tutte le procedure previste e ci abbiamo messo 11 giorni, non 11 ore come hanno detto alcuni”.

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Abbiamo avuto 3 controlli al giorno, però adesso ci vengono a dire che è abusivo. Abbiamo ottenuto il via libera anche dal condominio. Uno stabile che ha sofferto per 40-50 anni, come quando la spazzatura arrivava fino alle finestre dei palazzi”.

Ugo Russo, il padre chiede giustizia

Ugo Rossi
Ugo Russo, morto in circostanze ancora da chiarire

Vincenzo Russo spiega poi il significato del murales: “Non è un inno alla malavita, altrimenti non avremmo scritto verità e giustizia. A causa di ciò, la morte di mio figlio è passata in secondo piano. Noi in realtà lo abbiamo fatto per gridare il nostro dolore“.

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E il padre parla anche di un episodio simile accaduto per Luigi Caiafa. “Una violenza sociale andare alle 7 del mattino senza nemmeno avvisare. Quello che chiedo è capire se mio figlio meritava di essere ammazzato in quel modo. Con tre proiettili dei quali uno nella nuca”.

Ma non tutti concordano con quest’opinione

C’è anche però chi è favorevole alla sua cancellazione. Come il consigliere Francesco Emilio Borrelli ed Eduardo Di Napoli, vittima di racket. “E’ avvenuto quello che temevamo, ovvero la glorificazione di un criminale rappresentato come vittima“.

Parteciperemo alla manifestazione che si terrà alla caserma Pastrengo per esprimere la nostra solidarietà alle forze dell’ordine. Ricordo che lì gli amici di Ugo Russo esplosero alcuni colpi di pistola. Bisogna decidere da che parte stare:o con la legalità o a favore di opere che esaltano criminalità e camorra” concludono i due.

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